"È bello vedere le giovani generazioni sensibili su questo tema, è il tema del futuro". Così il presidente del Consiglio di Stato ticinese, Claudio Zali, sui giovani che intendono manifestare per il clima sabato, a Bellinzona. Uno dei tanti argomenti affrontati dal direttore del Dipartimento del territorio nel suo intervento al Quotidiano RSI martedì (il video con l'intervista integrale in testa all'articolo n.d.r.).
Per quanto riguarda l'ipotesi di rinunciare all’incasso retroattivo sulla tassa di collegamento, "l’orientamento è di lasciar perdere il passato ma attendiamo la sentenza del Tribunale federale", ha sottolineato Zali.
Nessun riferimento, invece, alla decisione della ComCo; per Zali “la Legge sulle imprese artigianali (LIA) poteva sopravvivere se usata con maggior cautela, è caduta perché è venuto meno il sostegno dei ticinesi”.
Il referendum sui semafori sul Piano di Magadino pare riuscito, le firme verranno consegnate il primo febbraio ma il Cantone, è la domanda, non poteva delegare all’USTRA che gli subentrerà nel 2020? “Non c’erano garanzie che l’Ufficio federale sarebbe intervenuto…”, dichiara Zali.
Il presidente del Consiglio di Stato ha poi ricordato, tra l'altro, la copertura dell’autostrada ad Airolo e il Piano di utilizzazione cantonale del comparto Valera: "li considero molto importanti perché esprimono la volontà di avere un rapporto diverso e migliore con il nostro territorio".
Quello che ha infastidito di più Zali è stato il ricorso alla Giustizia penale per la vicenda dei rimborsi dei Consiglieri di Stato.
Che voto si dà?. “Credo di essere all’altezza del mio compito”, risponde Zali. “Cioè, si dà un 4?”. Incalzato dall'intervistatore, il presidente del Consiglio di Stato chiosa: "Quattro anni fa ho ricevuto un 83 (83'000 voti alle elezioni ndr).
Il Quotidiano/M. Ang.