Lunedi nella prima giornata della sessione di Gran Consiglio ticinese, il Dipartimento del territorio e il suo ministro, Claudio Zali, sono stati chiamati in causa su tematiche come tassa sul sacco e tassa di collegamento. In merito alla prima, Zali ha liquidato il tema ricordando che "la pratica" sta ancora sui banchi del Legislativo in attesa di essere portata avanti.
In merito invece alla tassa di collegamento, il ministro leghista ha sintetizzato il concetto per il quale il Governo la sostiene affinché sia accolta dal popolo il 5 giugno e migliori la viabilità del cantone, ormai boccheggiante a livelli insostenibili.
L’ex magistrato è poi entrato nel merito della questione, precisando i termini dei contenuti della tassa, l’utilità dei “paletti” fissati per limitare i parcheggi in eccesso che generano elevati flussi di traffico e rendono difficile la viabilità ticinese. Claudio Zali ha poi rimarcato che Governo e Dipartimento, se la tassa di collegamento fosse bocciata dai ticinesi, si organizzeranno di conseguenza, ma rispettando i limiti che tale situazione comporterà.
EnCa