Maschi sterili di zanzara tigre: il loro rilascio è d'impatto. A confermarlo è il confronto con Caslano dove, a differenza di Morcote, la SUPSI monitora la popolazione di zanzara tigre femmina - quella che punge e dà fastidio - senza interferire con la sua riproduzione.
Stiamo vedendo – spiega alla RSI Diego Monton Parrondo, collaboratore scientifico dell’Istituto di Microbiologia - già a luglio che a Caslano le zanzare tigre crescono esponenzialmente, invece qui a Morcote, con queste trappole che usiamo per catturare adulti ogni due settimane, che la quantità di zanzare tigre femmina sta decrescendo, dunque ci sono tre volte più femmine a Caslano che a Morcote”.
L'obiettivo è trovarne ancora di meno. Per questo motivo i ricercatori hanno adattato la frequenza del rilascio dei maschi sterili.
“Abbiamo capito che questi maschi in campo durano tre-quattro giorni quindi non riuscivamo a coprire tutta la settimana. – spiega Monton Parrondo - Per noi è molto importante avere sempre una quantità di maschi sterili molto più alta di quelli selvatici. C’erano quindi dei giorni dove questa tecnica non funzionava. Adesso abbiamo deciso di cambiare, di fare due rilasci per settimana, e da adesso in avanti probabilmente vedremo una riduzione ancora più grossa”.
Saranno le trappole montate a Morcote a dire se la correzione funzionerà. Intanto lascia ben sperare anche il monitoraggio delle uova deposte: tre su dieci non sono fecondate.
“Siamo a metà stagione quindi è ancora un po’ presto ma c’è già una riduzione della schiusa delle uova – spiega Eleonora Flacio, ricercatrice presso il Laboratorio di microbiologia – I risultati soddisfacenti ci saranno, se ci saranno, ad agosto-settembre, perché è il momento in cui c’è più zanzara tigre. Comunque già c’è una buonissima indicazione che l’esperimento stia andando bene”.
Da solo però non basta: gli sforzi di comuni e cittadini per individuare e eliminare gli habitat riproduttivi delle zanzare sono fondamentali. “Questa è una tecnica aggiuntiva – spiega la Flacio – che ha una modalità d’azione differente, quindi si possono raggiungere dei posti che per il cittadino non sono evidenti. È un aiuto, non è la soluzione”. Anche perché i maschi sterili hanno un raggio d'azione limitato: meno di 100 metri.