E' partita lunedì mattina alle 8.17 ora svizzera dal porto ucraino di Odessa la prima nave carica di cereali. Poco prima, il Ministero della Difesa della Turchia aveva annunciato che "la partenza della nave mercantile Razoni, battente bandiera della Sierra Leone e carica di mais, lascerà il porto di Odessa diretta in Libano", precisando che seguiranno altri convogli "lungo i corridoi" marittimi poiché tutte le necessarie "procedure sono completate". L'imbarcazione trasporta oltre 26'000 tonnellate di grano.
Tuttavia, sempre lunedì, il centro di coordinamento sull'esportazione di cereali attraverso corridoi sicuri nel Mar Nero istituito a Istanbul la scorsa settimana ha reso noto che per il 1° agosto non sono in programma altre partenze dai porti dell'Ucraina di imbarcazioni che trasportano cereali. Tempi e date riguardo a nuove partenze saranno stabiliti dopo l'arrivo a Istanbul, martedì 2, della Razoni e che sarà ispezionata in Turchia prima di dirigersi in Libano.
La nave Razoni dovrebbe arrivare all'ingresso del Bosforo martedì a mezzogiorno, ha affermato Yörük Isik, specialista nel monitoraggio dei movimenti delle navi sul Bosforo e nella regione. L’inizio dei movimenti di navi commerciali per trasportare i cereali ucraini è il frutto di un accordo firmato il 22 luglio a Istanbul tra rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite. L’intesa consente la ripresa delle esportazioni ucraine sotto la supervisione internazionale.
Un accordo simile firmato in contemporanea garantisce pure a Mosca l'esportazione dei suoi prodotti agricoli e fertilizzanti, nonostante le sanzioni occidentali. Tali intese dovrebbero permettere di alleviare una crisi alimentare globale che ha visto salire i prezzi in alcuni dei Paesi più poveri del mondo a causa del blocco dei porti ucraini dovuto all’invasione russa dell’Ucraina.
Secondo i termini dell'accordo siglato in Turchia dieci giorni fa, le navi e il loro carico devono essere ispezionati a Istanbul, sotto l'autorità del Joint Coordination Center (JCC), struttura creata espressamente e resa operativa la settimana scorsa.
Il Libano e la carenza di grano
Telegiornale 30.07.2022, 22:00