Decine di migranti, almeno 59, sono morti a seguito di un naufragio a Cutro, nella provincia di Crotone, in Calabria. I cadaveri sono stati trovati domenica mattina sulla spiaggia e nel tratto di mare più vicino in località "Steccato", lungo la costa ionica. Sul posto la polizia di Stato ed i Carabinieri, insieme ai soccorritori e alla Guardia costiera.
Tra le vittime, riferiscono diversi media italiani, ci sarebbero numerosi bambini, forse una dozzina, compresi due gemellini e un neonato. La tragedia si sarebbe verificata quando il barcone su cui si trovavano stipati i migranti si è spezzato finendo sugli scogli a ridosso della riva. A bordo pare vi fossero fino a 200/250 persone. Un'ottantina i superstiti soccorsi. Il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.
Nel corso del pomeriggio si è appreso che gli inquirenti italiano hanno fermato il sospetto "scafista". Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Secondo quanto si è appreso, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.
Ciò che resta del barcone finito sugli scogli.
L'imbarcazione è partita 4 giorni fa da Izmir in Turchia con a bordo profughi iraniani, afghani e pakistani. È stata individuata per la prima volta nella serata di sabato da un aereo di Frontex in pattugliamento a circa 40 miglia dalle coste calabresi. È partita la segnalazione ai soccorritori e sono usciti in mare una motovedetta e un pattugliatore della Guardia di finanza. Le condizioni proibitive del mare non hanno però consentito di raggiungere il barcone e i due mezzi sono dovuti rientrare per non mettere a repentaglio la sicurezza degli equipaggi. Il vecchio peschereccio non ha retto al mare mosso.
Dal canto suo il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, citato dall'agenzia Ansa, si è espresso in questi termini: "Cosa ha fatto l'Unione europea in tutti questi anni? Dov'è l'Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d'origine dei migranti. "Tutte domande che, purtroppo ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti".
Soccorritori al lavoro sulla spiaggia.
Ciò che resta dopo il tragico naufragio.
Ciò che resta dopo il tragico naufragio.
I soccorsi ai sopravvissuti.
I soccorsi ai sopravvissuti.
Soccorritori all'opera.
Notiziario ore 9, 26.02.2023
Notiziario 26.02.2023, 09:16
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Nuova tragedia in mare
Telegiornale 26.02.2023, 12:30