È corsa contro il tempo per riaprire il canale di Suez, bloccato da martedì da una nave incagliata, la Ever Given. Inefficaci finora i tentativi, mentre le conseguenze economiche si fanno ogni giorno più pesanti.
Il blocco ha una costo per le compagnie di trasporto, che potrebbero poi farlo ricadere sui consumatori. Non è possibile dire in che misura, è possibile però dire qual è il costo del passaggio del canale e quale quello stimato per quella che è l'unica alternativa, ossia la circumnavigazione dell'Africa.
Un passaggio attraverso il Canale costa tra i 150'000 e i 250'000 dollari. Deviare le navi verso il Capo di Buona Speranza ha invece un costo operativo aggiuntivo tra i 300'000 e i 600'000 dollari giornalieri. E il viaggio può durare dai 12 ai 20 giorni in più, a seconda della provenienza e della destinazione delle navi. Insomma cifre che rendono evidente quanto sia urgente liberare il canale dalla Ever Given.
Oggi è stato fatto un nuovo tentativo di far tornare a galleggiare l'imbarcazione, e forse potrebbe essere decisiva e risolutiva l'alta marea di stasera, eccezionale, visto che coincide con il plenilunio.
Scavare e rimorchiare la nave: all'interno del canale si continua a dragare il fondo e a tentare di rimettere in galleggiamento quel grattacielo orizzontale che è la Ever Given. Uno sforzo attraverso il quale l'autorità di gestione del canale spera di arrivare in tempo all'appuntamento di questa sera, quando la luna piena creerà attorno alle 23.00 condizioni particolarmente propizie, con un'alta marea di proporzioni inusuali. D'altra parte alcuni segnali incoraggianti - frutto del lavoro di questi giorni - già ci sono. Il timone della nave portacontainer è di nuovo manovrabile, le eliche sono state liberate e la prua è stata in parte disincagliata.
Sinora sono stati rimossi 27mila metri cubi di materiale a 18 metri di profondità, e 14 rimorchiatori sono all'opera. Altri due se ne aggiungeranno domani. Ma visto l'impatto economico straordinario del blocco, ci si prepara anche allo scenario meno auspicabile. Una lunga operazione di rimozione dei 18'300 container della nave. Il presidente egiziano Al Sisi ha ordinato oggi la predisposizione anche di questa possibilità.
Altre imbarcazioni si stanno intanto accumulando alle imboccature del canale, oltre 360 venivano segnalate nelle scorse ore. A risentirne nell'immediato è la Siria, che era in attesa di petrolio dell'alleato iraniano. Il carburante nel Paese è già stato razionato. Mentre per le autorità egiziane si fa strada l'ipotesi che non siano stati tanto i forti venti a provocare l'incidente, quanto un errore tecnico o umano.
Blocco del canale di Suez, altro tentativo per liberarlo
Telegiornale 28.03.2021, 22:00