Sono oltre cento gli autisti di Uber accusati di molestie sessuali o abusi negli ultimi quattro anni. E’ quanto rivela un'indagine della CNN diffusa lunedì sera, secondo la quale l'app per richiedere auto con conducente ha prima accettato e poi cancellato un'intervista con l'emittente sulle rivelazioni. Uber si è limitata, ha precisato la CNN, a inviare un comunicato nel quale spiega le misure prese contro eventuali assalti o abusi, incluso un pulsante di emergenza.
L'azienda licenziò nel giugno 2017 venti dipendenti per provate molestie sessuali o perché rei di aver tollerato illegalità dei conducenti al termine di un'indagine interna, ma già nell’estate di due anni fa aveva ricevuto una pioggia di critiche in seguito a una serie di casi di abusi sessuali commessi dai suoi "cab drivers". E ancor prima, nel 2014, Uber fu al centro di uno scandalo poiché accusata di reati anche gravi; rapimenti, violenze sessuali, clienti aggrediti e malmenati, dipendenti che si fingevano utenti per sminuire le app avversarie, fondi neri, sorveglianza elettronica dei passeggeri, atti intimidatori nei riguardi di collaboratori della concorrenza e minacce ai giornalisti.
ATS/AFP/Reuters/EnCa