Prosegue il nostro viaggio tra una "Piccola Svizzera" d'Italia e l'altra. Lasciata la Lungiana e Comano, dove ci siamo recati ieri, oggi raggiungiamo il sud, più precisamente la provincia di Salerno dove, a fregiarsi del titolo di "Piccola Svizzera" è Cava de' Tirreni.
La verde valle di Cava e le sue torri
Molti anni fa ci si doveva passare per forza. Cava de’ Tirreni, 51mila abitanti, si trova a sudest del Vesuvio. Una posizione strategica per intercettare chi da Napoli era diretto verso i siti archeologici di Pompei e Paestum, riscoperti a metà del Settecento, così da dirottare verso sud il flusso dei viaggiatori colti nordeuropei alle prese con il Grand Tour. Cava sorgeva in una valle verde, con i monti Lattari sul versante occidentale, le prime colline dei monti Picentini sulla destra, e poi era caratterizzata dalla presenza di tante torri per la caccia ai colombi, tutte sul versante orientale, che è un’unicità nel paesaggio italiano.
L’origine di “Cava piccola Svizzera” si deve a un verso – “Forme svizzere sotto il cielo d’Esperia” - della scrittrice danese Friederike Brun, ma a suggellare l’etichettatura elvetica della città hanno contribuito anche uno scrittore di viaggi incredibilmente prolifico, Antoine-Claude Pasquin (che si firmava semplicemente Valéry) e Christoph Heinrich Kniep, pittore e compagno di viaggio di Goethe. Uno storico, Gianluca Cicco e un operatore culturale, Vincenzo Trapanese ci guidano nella storia di Cava e ci spiegano quale sia oggi la vocazione di questa città.
Checchino Antonini - Massimo Lauria