Svizzera

Geotermia, arrivano i contributi

Il progetto di Riehen, alle porte di Basilea, ha incassato oltre un milione di franchi dalla Confederazione

  • 10 gennaio 2020, 18:39
  • 22 novembre, 20:13
02:47

RG 18.30 del 10.01.2020

RSI Info 10.01.2020, 19:33

  • keystone
Di: RG/Gianluca Olgiati 

In Svizzera si torna a parlare di esplorazione geotermica: ricavare calore ed energia dal sottosuolo. Dopo i fallimenti delle perforazioni a Basilea e San Gallo, interrotte a causa delle scosse sismiche provocate, c'è chi vuole ora ritentare. È il caso di un progetto a Riehen, alle porte di Basilea, che ha incassato venerdì un contributo di oltre un milione di franchi dalla Confederazione.

Gli svizzeri il potenziale della geotermia lo hanno già scoperto da tempo. Circa il 15% degli impianti di riscaldamento nelle nostre case sono dotati di pompe di calore collegate a sonde geotermiche. Ma il discorso si fa più complesso per progetti e perforazioni di grandi dimensioni, su questo fronte dalle viscere della terra sono usciti finora per lo più fallimenti. A Basilea nel 2006 e a San Gallo nel 2013 in seguito alle trivellazioni si sono registrate scosse sismiche pari a 3,5 gradi sulla scala Richter che hanno decretato la fine dei rispettivi progetti. Perché ritentare adesso a Riehen, a pochi chilometri dal progetto appena abbandonato?

A Basilea nel 2006 si prevedeva di iniettare acqua ad alta pressione a 5'000 metri di profondità per frantumare le rocce e ricavare elettricità dal calore. Diverso l'intento a Riehen - spiega Gunter Siddiqi esperto di geotermia presso l'Ufficio federale dell'energia - dove si prevede di scendere solo a 1'500 metri, dove i rischi sismici sono minori, senza iniettare acqua, e per ricavare non elettricità ma calore dal sottosuolo.

Calore geotermico già sfruttato da oltre 25 anni a Riehen per la rete di teleriscaldamento che serve già più di 8'000 abitanti. Ma ora si punta a raddoppiare, anche grazie ai soldi pubblici. Dal 2018 la legge sul CO2 prevede la promozione diretta della geotermia per la produzione di calore. Uno dei tasselli della strategia energetica della Confederazione, perché malgrado le incertezze, l'energia dal sottosuolo è considerata pulita, inesauribile e costante.

Da qui l'interesse dimostrato da diversi cantoni e comuni - spiega Saddiqi. Con nuovi progetti avviati soprattutto in Romandia, il più ambizioso quello di Haute-Sorne nel canton Giura, dove si punta a riuscire là dove si era falliti a Basilea.

Perché nel frattempo - spiega l'esperto - i progressi tecnici fanno presumere che sia possibile produrre elettricità grazie alla stimolazione idraulica, senza provocare forti scosse di terremoto.

Dai fallimenti di San Gallo e Basilea si è imparato molto assicura l'esperto, a cominciare dalla prudenza. Ma il potenziale della geotermia è e rimane importante.

Enorme in teoria, molto più contenuto nella pratica, per la produzione di elettricità vi sono ancora molti aspetti da chiarire e testare - sottolinea Saddiqi. Ma gli scenari dell'ufficio federale dell'energia prevedono una dozzina di impianti per la produzione di energia elettrica entro il 2050. Potenziale molto più limitato rispetto ai pannelli fotovoltaici, ma quanto basta per compensare una volta e mezzo la produzione della centrale nucleare di Mühleberg.

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