Le aziende, le associazioni e le organizzazioni svizzere spendono tra i 46 e i 60 milioni di euro all’anno per fare lobbying presso l’UE. In cima alla classifica c’è l’industria chimica (oltre 7 milioni di euro) seguita dalla farmaceutica e dalle banche.
Anche se la Svizzera non fa parte dell’UE, le direttive di Bruxelles sui pesticidi, sul trasporto delle merci o ancora sulla sicurezza alimentare hanno conseguenze anche per aziende, associazioni e organizzazioni elvetiche. Molte di esse, quindi, non limitano le attività di lobbying a livello federale, ma sono attive pure a Bruxelles.
L’inchiesta, consultabile sul sito www.lobbywatch.ch, si basa sui dati del registro della trasparenza UE, nel quale vengono registrate tutte le organizzazioni che fanno lobbying a Bruxelles: le somme spese per far pressione sulla Commissione europea e i segretariati generali, il numero di lobbisti, le carte di accesso al Parlamento europeo e le informazioni sugli incontri con i commissari europei. Sono 275 le imprese e organizzazioni con sede in Svizzera iscritte nel registro.
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