Svizzera

Quel "no" di 25 anni fa

Il voto contrario di popolo e cantoni all’ingresso nello SEE. L’evento che impose l’avvio dell’approccio bilaterale con l’UE

  • 5 dicembre 2017, 10:55
  • Ieri, 03:22
Il 6 dicembre 1992 la maggioranza del popolo e dei cantoni si espresse contro l'adesione elvetica allo Spazio economico europeo

Il 6 dicembre 1992 la maggioranza del popolo e dei cantoni si espresse contro l'adesione elvetica allo Spazio economico europeo

  • rsi

Fu una votazione storica ed un evento gravido di conseguenze per la politica estera elvetica. Il 6 dicembre del 1992 gli elettori si pronunciarono contro l’adesione della Svizzera allo Spazio economico europeo (SEE). Una ristretta maggioranza dei votanti (50,3%) ma una netta maggioranza dei cantoni, fra i quali anche Ticino e Grigioni, dissero “no” all’accordo volto a istituire un regime associativo fra i paesi dell’UE e quelli dell’Associazione europea di libero scambio (AELS). Il Governo di allora, sostenitore dello SEE, venne sonoramente sconfessato nelle urne: Jean-Pascal Delamuraz, all'epoca ministro dell'economia pubblica, parlò di una “domenica nera”.

00:59

Il NO svizzero allo spazio economico europeo

RSI Info 06.12.2017, 14:00

L’esito della votazione, alimentando confronti politici anche accesi, avrebbe puntualmente influenzato ogni successivo dibattito sui rapporti fra Berna e Bruxelles. Ma soprattutto sancì l’inizio di quella via bilaterale destinata a configurare l’approccio della Svizzera all’UE. Un percorso lungo, non di rado impegnativo, ma destinato a sfociare negli accordi approvati in votazione popolare nel 2000, nella partecipazione della Svizzera alle intese di Schengen/Dublino e nell’allargamento della libera circolazione, fra il 2005 e il 2009, a dodici nuovi paesi membri dell’UE.

Su questa pagina vi proponiamo tutta una serie di contributi legati alle implicazioni di quella storica votazione. Alcuni di taglio più retrospettivo, altri che invece si focalizzano sull’evoluzione dei rapporti fra Berna e Bruxelles: relazioni, da tempo ormai stagnanti in più ambiti settoriali, che la Confederazione dovrà ora rilanciare.

ARi

Christoph Blocher

Christoph Blocher

  • keystone

"Inizialmente non volevo crederci, nelle ultime settimane mi ero detto che non ce l'avremmo fatta perché tutti erano contro di noi. Per me fu un miracolo" e "la seconda reazione fu di sperare che andasse tutto bene, perché nemmeno io ero sicuro che il nostro no allo spazio economico sarebbe stato del tutto corretto": questo il ricordo di Christoph Blocher, che si dice "grato al Ticino", nell'intervista di Roberto Porta andata in onda a Modem.

09:14

L'intervista di Roberto Porta a Christoph Blocher

RSI Info 05.12.2017, 10:15

37:32

La puntata integrale di Modem del 5.12.2017

RSI Info 05.12.2017, 10:12

02:14

RG 07.00 del 06.12.17 - Roberto Porta in studio con Gino Ceschina

RSI Info 06.12.2017, 10:04

01:39

RG 08.00 del 06.12.17 - La scheda retrospettiva di Roberto Porta

RSI Info 06.12.2017, 09:49

03:05

RG delle 12.30 del 06.12.17; il servizio di Roberto Porta

RSI Info 06.12.2017, 13:09

02:40

RG delle 18.30 del 06.12.17; il politologo Christian Frommelt al microfono di Roberto Scolla

RSI Info 06.12.2017, 18:56

Correlati

Ti potrebbe interessare