La Svizzera, nel laboratorio di Spiez, ospiterà un deposito mondiale del coronavirus e di altri agenti patogeni, una struttura in grado di facilitare ricerca e collaborazione internazionale. Molti paesi si sono messi a disposizione per condividere i loro campioni. La proposta di Berna è stata accolta dall'Organizzazione mondiale della sanità e il relativo accordo è stato firmato oggi, lunedì, a Ginevra da Alain Berset e dal segretario generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Il laboratorio di Spiez
Il consigliere federale ha tenuto il discorso di apertura della 74ma assemblea mondiale della sanità, esortando i 194 Stati membri a garantire all'organizzazione "competenze sufficienti" e i mezzi anche finanziari per far fronte a situazioni di emergenza come la pandemia. Rapporti critici su quanto fatto dall'OMS in questo anno e mezzo hanno evidenziato come non ci fossero le risorse sufficienti per affrontare il compito.
La Confederazione sostiene l'idea di un trattato sulle pandemie, proposto dall'UE e oggetto delle discussioni che si protrarranno per otto giorni (a distanza). Delle divergenze sono già sorte fra quanti vorrebbero intavolare delle trattative immediatamente e quanti preferirebbero attendere un po'.
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Berna, invece, si oppone all'ipotesi di una soppressione provvisoria dei brevetti per accelerare la produzione dei vaccini. Berset non ne ha fatto menzione nel suo intervento, ricordando che la Svizzera preferisce licenze volontarie da parte delle case farmaceutiche.
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