Dana Bianda, il mattone nel futuro

Un anno fa era toccato a Susanna Pifferini, giovedì è stata la volta di Dana Bianda, che a 19 anni ha ricevuto una menzione speciale, durante l'assemblea generale ordinaria della società svizzera impresari costruttori sezione Ticino, per essere la seconda ragazza a terminare l'apprendistato per muratori.

Un traguardo certamente non facile da raggiungere, ma la ricetta per questo successo, la spiega la stessa Dana: "Nella vita bisogna seguire quello che si vuole fare, se no è una vita sprecata. Bisogna metterci il cuore".

Una scelta, quella di diventare muratrice, non certo convenzionale, ma la voglia di vedere quotidianamente i frutti del proprio lavoro ha fatto la differenza: "Dopo le medie ho fatto un anno in ufficio e ho capito che non era fatto per me. Volevo stare fuori, lavorare con le mani e vedere il risultato di quello che faccio nella giornata. Credo che questo lavoro sia il più completo e forse il più estremo in questo caso, perché è dura".

La sua conquista più grande è stata quella di farsi prendere sul serio: "Lavorare come un ragazzo è stata dura a livello fisico. Inizialmente ti vedono un po' come una ragazzina da proteggere. Non ti trattano come gli altri e ti mettono sotto una campana di vetro. La difficoltà iniziale è stata farsi rispettare come un ragazzo".

Paolo Ortelli: "Non succederà ogni anno, ma è un bel segnale"

Come detto, due muratrici in due anni. Un segnale appreso positivamente da Paolo Ortelli, direttore del centro di formazione professionale della Società svizzera impresari costruttori: "Sicuramente non possiamo aspettarci ogni anno di avere delle ragazze che si diplomano come muratrici. Però è un segnale di un lungo percorso iniziato da una ventina d'anni, ovvero quello di sdoganare quelle professioni che storicamente erano sempre attribuite a un emisfero maschile".