Ticino e Grigioni

Kering costretta a pagare 186 milioni

La multinazionale della moda condannata anche a Milano. Il gigante francese noto anche per la sua discussa presenza in Ticino, attraverso la Luxury Goods di Cadempino

  • 1 aprile 2022, 18:49
  • 20 novembre 2024, 18:22
03:39

Kering: nuovo patteggiamento in Italia

SEIDISERA 01.04.2022, 20:29

  • Reuters
Di: SEIDISERA/Nicola Lüönd 

Nuova puntata della vicenda relativa al gigante francese della moda Kering, noto anche per la sua discussa presenza in Ticino attraverso la Luxury Goods di Cadempino.

Oggi (venerdì) dalla Procura di Milano è giunta la notizia che Kering è costretta a versare nelle casse dell'erario italiano 186 milioni di euro a titolo - si legge nel comunicato della Procura della Repubblica - "di maggiori imposte dovute, sanzioni e interessi". Non è la prima volta che accade.

Ma facciamo un passo indietro. E partiamo dalla parola imposte, quindi entrate fiscali. Accanto bisogna aggiungere la classica formula dell'ottimizzazione fiscale. Sappiamo che la Svizzera e quindi il Ticino - rispetto a realtà vicine, leggi Italia - sono molto attrattivi fiscalmente, soprattutto se cantoni e comuni accordano benefici fiscali sull'imposizione degli utili. Il gioco emerso nelle indagini della Procura di Milano è lo stesso che ha visto protagonista la stessa Kering nel recente passato. Si sono fatti figurare a Cadempino gli utili plurimilionari conseguiti da divisioni del gruppo che in realtà operavano - in questo caso - in Italia, dove - di fatto - avrebbero dovuto versare le loro imposte.

In Ticino, così scrive la Procura, la società coinvolta, cioè la Luxury Goods International, in origine Gucci SA, opera come polo commerciale e distributivo, con - in parole povere - un ruolo operativo decisamente minore, più logistico, quindi non centrale in chiave fiscale. Non è lì insomma che avrebbero dovuto pagare le imposte.

Se entriamo nei particolari di quest'ultimo episodio emerge che sono due le società controllate di Kering coinvolte in questo filone: la Divisione Bottega Veneta della Luxury Goods International e la Bottega Veneta SA, con sedi a Cadempino. L'inchiesta ha dimostrato che la loro operatività, ovvero il nucleo delle attività, le loro funzioni aziendali, erano in realtà concentrate a Milano. La sede in Ticino era formale, solo ausiliaria con l'obiettivo di ottimizzare - diciamo così - le uscite fiscali. Ed ora - come detto - la casa madre francese Kering sborserà 186 milioni di euro come patteggiamento per le imposte non pagate e come multa.

In una nota il gigante francese della moda scrive che "continuerà a mantenere con le autorità fiscali una relazione impostata sulla massima trasparenza e fiducia".

Kering controlla oltre che a Bottega Veneta, altri marchi di peso, come Gucci e Yves Saint-Laurent per fare un paio di nomi, e per Kering patteggiamenti così non sono una novità. In febbraio Kering ha chiuso una vertenza fiscale con lo Stato francese sborsando, secondo i media, oltre 200 milioni di euro. Ma è già in Italia che la multinazionale ha subìto un rovescio finanziario di notevoli dimensioni: nel maggio del 2019 ha infatti accettato un patteggiamento di ben 1,25 miliardi di euro con il fisco per archiviare l'inchiesta sul marchio Gucci e sulla sua presenza a Cadempino, secondo il sistema di evasione fiscale che abbiamo descritto sopra.

00:50

Maxi multa per Kering

Il Quotidiano 09.05.2019, 21:00

1:01:43

Falò - La doppia vita di Gucci 28.02.2019

RSI Info 01.03.2019, 15:05

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