La mostra

Fotografie fra UFO, luna e Intelligenza Artificiale

Con l’artista Luciano Rigolini, un viaggio estetico e filosofico fra il falso, il vero e il plausibile, alla ricerca della vera natura dell’immagine fotografica

  • Oggi, 12:10
  • 3 ore fa
04:16

The Moon Lover

RSI Cultura 15.01.2025, 12:00

Di: Carlotta Rossi e Stefano Roncoroni 

36 immagini di Ufo, di oggetti volanti non identificati. Li trovate su una parete intera di Villa Pia, a Porza, alla mostra “Fotografica” di Luciano Rigolini. Sono immagini reali? No, sono immagini generate da un’Intelligenza Artificiale di qualche anno fa.

«La fotografia è sempre stata legata alla tecnologia, in tutta la sua evoluzione, dagli inizi fino ad oggi. E l’avvento dell’intelligenza artificiale mi ha interessato per trovare nuove forme di rappresentazione, o di evocazione, del reale. Ho utilizzato un programma incredibile, che oggi potremmo definire arcaico, ma che mi ha permesso di arrivare a questo tipo di estetica. C’è una poesia della forma del colore e delle diverse situazioni che evocano questi oggetti misteriosi. È stata una performance quasi erotica con la macchina, per portarla a questi livelli: oggi, con i nuovi programmi, questo discorso non si può più fare, se proponi le stesse parole all’intelligenza artificiale ti porta su un terreno stereotipato, creando immagini stile “Guerre stellari”, ti fa il kitsch totale».

Le immagini di UFO prendono spunto da una serie di documenti, raccolti da Rigolini, provenienti da un centro ufologico in Ucraina. Sono immagini reali, o meglio “pretese reali” come dice lui, sfuocate, rigate, polverose.

«Ho creato una “mise on abyme” del vero e falso, perché il soggetto è già ambiguo: esistono o non esistono? È un interrogativo superfluo, perché non è la centralità del mio lavoro. Personalmente non li ho mai visti, colleziono tante immagini di UFO proprio per questa questione, la problematica dello statuto dell’immagine fotografica rispetto alla realtà».

La multiforme attività artistica di Luciano Rigolini si estende da oltre trent’anni e comprende la fotografia, la realizzazione di libri d’artista e la produzione di film documentari d’autore. Questo approccio multidisciplinare, che ha come scopo indagare lo statuto dell’immagine contemporanea, è stato premiato nel 2024 con il conferimento del Gran Premio svizzero di design, un riconoscimento dell’Ufficio federale della cultura (UFC) che omaggia la carriera e mette in luce le molteplici espressioni del design.

«Provo nell’arte e nella fotografia una risposta al senso della vita, ma è la mia, altri hanno Dio, altri il lavoro. Un artista ha la ricerca, attraverso un’estetica, un linguaggio, per porre delle domande: non troverai mai la risposta, ma è un modo di stare al mondo».

03:47

Il premio del design a Luciano Rigolini

Telegiornale 01.04.2024, 20:00

Luciano Rigolini ha esposto in importanti centri culturali specializzati nella fotografia, sia in Svizzera che all’estero e il suo successo è ulteriormente alimentato dall’esperienza come direttore della fotografia e produttore di documentari e film d’autore per ARTE (la rete televisiva culturale franco-tedesca con sede a Parigi), una competenza che arricchisce e amplia la sua indagine artistica.

“Fotografica”

Luciano Rigolini

Museo Villa Pia, Porza, a cura di Tiziana Lotti

Venerdì, sabato, domenica, dalle 10 alle 17, fino al 27 aprile

È proprio nell’ambito dell’attività dedicata al documentario che Rigolini ha l’opportunità di confrontarsi con una questione che diventa fondamentale nel suo lavoro: il rapporto ambiguo che l’immagine di un oggetto intrattiene con l’oggetto stesso che è in essa rappresentato, tema centrale anche nella mostra “Fotografica”inaugurata nel 2024 presso la Fondazione d’Arte Erich Lindenberg di Porza. Un’esposizione significativa per esplorare l’opera di un fotografo che, nel corso della sua carriera, ha riflettuto profondamente sullo statuto della fotografia e sul suo legame con la realtà. Il percorso espositivo si trasforma così in un viaggio estetico e filosofico all’interno della natura stessa della fotografia, in cui trovano spazio anche la sperimentazione di nuovi approcci artistici e innovazioni tecniche che ne definiscono il lavoro.

Dal 2002 Rigolini non scatta più fotografie, va oltre. L’artista focalizza il suo lavoro sull’appropriazione di documenti fotografici realizzati da altri. Questo è diventato il suo modus operandi che, abbinato alla fotografia, è probabilmente unico in Svizzera.

Collezionista instancabile di immagini di diverso tipo - da quelle che rappresentano oggetti industriali, alle fotografie di interni d’auto, fino a quelle scattate dalla NASA - l’artista le estrapola dal loro contesto originario, privo di connotazioni artistiche, e le inserisce in un nuovo ambito, trasformandole in immagini enigmatiche veicolate attraverso una rigorosa scelta estetica e concettuale. Con questo gesto di rilettura, Rigolini ci offre punti di partenza dai quali far scaturire nuove narrazioni e possibilità interpretative.

Le opere più recenti sono realizzate mediante gli algoritmi dell’intelligenza artificiale.

Architetture industriali dismesse e UFO prendono vita attraverso indicazioni dettagliate fornite dall’artista alla macchina, generando immagini in cui la natura fotografica e pittorica si fondono, creando visioni surreali.

Come già detto, la mostra culmina con un’installazione composta da 36 fotografie di oggetti volanti non identificati, generate attraverso questa tecnica. L’installazione si ispira a un recente volume pubblicato dall’artista nel 2022, dal titolo “Inexplicata Volantes”, in cui presenta fotografie originali tratte da un archivio di ufologia. Anche in questo caso si genera un rapporto ambiguo tra la realtà e la sua rappresentazione, dovuto oltretutto alla scelta di un soggetto così misterioso. Ancora una volta Rigolini non vuole semplicemente mostrare immagini: ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la fotografia, sulla sua capacità di raccontare, evocare e trasformare la realtà. 

13:06

Luciano Rigolini. Fotografica

Alphaville 27.11.2024, 11:45

  • BAK-Diana Pfammatter

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