Incontri

Corpo e memoria nella pratica di Eleonora Meier

Grazie ad un’intervista del 1963, conservata negli archivi RSI, l’artista nata a Mendrisio ha rivisto i disegni della propria antenata, che sono diventati il punto di partenza di “The Softest Hard”

  • 30 marzo, 14:00
04:40

Int. a Eleonora Meier

RSI Cultura 24.03.2025, 10:50

  • RSI
  • Lorena Pianezza e Edoardo Nerboni
Di: Lorena Pianezza 

Eleonora Meier (1977, Mendrisio) da diversi anni ha scelto di vivere e lavorare a Zurigo, attratta dalla vibrante scena culturale e dalla possibilità di condividere un grande atelier con una decina di altri artisti.

Ed è in questo atelier che parla dei suoi ultimi lavori, tra i quali la serie The Softest Hard (2023). L’artista racconta che ad ispirare questa serie, è stata una sua antenata, Angela Bagutti. Una donna semplice, nata e vissuta a Rovio e che, con dei pezzi di carbone che toglieva dal camino, ha disegnato figure sulle pareti di casa, dal soffitto alla cantina.

Grazie ad un’intervista del 1963, conservata negli archivi RSI, Meier ha potuto vedere i disegni della propria antenata, che sono diventati il punto di partenza di “The Softest Hard”.

10:19

Angela Bagutti, l'arte in solaio

RSI Archivi 03.06.1963, 16:59

Il titolo della serie è un ossimoro che combina termini con significati opposti. Sono la “morbidezza” e la “durezza” a scontrarsi nelle composizioni di Eleonora Meier. Concetti che trovano espressione nell’interazione tra oggetti materiali ed esseri irreali, intensificando il carattere onirico delle opere. Gli acquerelli di Eleonora Meier sono inquietanti e a volte malinconici, eppure affascinanti proprio per la loro eccentricità.

I dipinti della serie si concentrano sul corpo umano, a volte raffigurato come una bianca presenza, altre volte ridotto agli arti inferiori o superiori; sono parti del corpo della stessa artista messe al centro della scena, all’interno di scenari impalpabili. Nei dipinti di grande formato dell’artista, che combinano la luminosità dell’acquerello con la cupezza della matita su carta, i disegni si impossessano dello spazio, così come i disegni di Angela Bagutti si erano impossessati della sua casa.

Caratteristica del lavoro di Eleonora Meier è la ricerca di trasformare la bidimensionalità della superficie pittorica in una dimensione spaziale, in modo che gli elementi rappresentati nel dipinto acquistino una qualità installativa e un valore scultoreo.

Serie "When it comes, the landscape listens"

Serie "When it comes, the landscape listens" (2022)

  • https://www.eleonorameier.com/

L’artista ha recentemente concluso un viaggio di ricerca in Brasile. A spingerla a visitare questo paese, la lettura di Clarice Lispector, la scrittrice brasiliana più originale e tradotta del XX secolo, che ha alimentato in Meier il desiderio di visitare i luoghi dove ha vissuto e dove sono ambientati i suoi romanzi.

E naturalmente il desiderio di approfondire la sua ricerca della rappresentazione del corpo femminile. Durante gli studi d’arte ad Amsterdam, alla Gerrit Rietveld Academie, e Zurigo alla ZHdk, Eleonora Meier ha conosciuto diverse artiste brasiliane come Tarsila do Amaral, Lygia Clark e Anna Maria Maiolino, che l’hanno affascinata per la loro libertà espressiva e per l’importanza che la rappresentazione del corpo assume nel loro lavoro.

Collage_Opere artiste brasiliane

Nell'ordine: opere di Lidia Clarke - Anna Maria Maiolino - Tarsila do Amaral

  • Courtesy ass. culturale "O Mundo de Lygia Clark" - tarsiladoamaral.com.br - annamariamaiolino.com

Questo utilizzo del corpo come strumento espressivo è ancora oggi molto presente nell’arte contemporanea brasiliana, sia in relazione ai processi di decolonizzazione, che alle questioni di genere e alle dinamiche identitarie. Spinta dal desiderio di approfondire il tema dell’autorappresentazione come forma di resistenza e di sperimentazione, Eleonora Meier ha avuto l’opportunità di intraprendere un viaggio di ricerca con il supporto di Pro Helvetia. Grazie all’appoggio della fondazione, ha potuto entrare in contatto con artisti locali e immergersi nell’effervescente scena artistica contemporanea di São Paulo e Rio de Janeiro, arricchendo il suo percorso di ricerca e rafforzando il suo interesse per il dialogo tra arte, corpo e memoria nelle pratiche contemporanee brasiliane.

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