Ticino e Grigioni

Russia e sanzioni: bloccata una villa in Ticino

La proprietà a Brione sopra Minusio appartiene a un senatore russo vicino al presidente Putin che sostiene l'intervento militare in Ucraina

  • 9 maggio 2022, 20:00
  • 14 novembre, 18:48

Una strada immersa nel silenzio dove si susseguono abitazioni di vacanza con una vista magnifica sul Lago Maggiore. Camminando in via Val Resa, a Brione sopra Minusio, la prima cosa che colpisce è il senso di pace. Impossibile, a un primo sguardo, immaginare che l’effetto di quello che sta accadendo a livello internazionale sia arrivato fin qui.

Lo scorso 4 marzo, infatti, una di queste ville è stata bloccata dalle autorità cantonali. La proprietà è di Andrei Klishas, un senatore russo vicino al presidente Vladimir Putin (e del suo stesso partito). Il suo nome è nella lista delle persone oggetto di sanzioni, che la Svizzera ha adottato sulla scia di quanto deciso dall’Unione Europea dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina.

Un “soldato di Putin”

Avvocato di formazione, Klishas – 49 anni – ha un passato nell’industria del nickel: è stato presidente della Nornickel, gigante metallurgico che ha il suo impianto principale nella remota località di Norilsk, nella Siberia artica, una delle località più inquinate al mondo. Fin dal suo ingresso in politica è stato vicino alle posizioni del Cremlino e già nel 2014 era finito nella lista delle sanzioni della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) per aver appoggiato espressamente l’annessione della Crimea.

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L'impianto della Nornickel nella città di Norilsk, in Siberia.

  • reuters

Klishas siede tra i banchi del Consiglio della Federazione (il “Senato” russo) dove ha avuto un ruolo importante nella riforma costituzionale del 2020 che assicura a Putin la possibilità di restare al potere, ma è conosciuto anche per le sue proposte che mirano a limitare la libertà di espressione in rete. Proprio per questo ruolo, nel 2019 è finito nel mirino dell’oppositore Alexei Navalny che lo ha definito “un soldato di Putin nella guerra contro internet”.

Il sostegno all’invasione dell’Ucraina

Il senatore è particolarmente attivo su Telegram, dove amministra un canale con oltre 6'000 membri. Qui, Klishas prende quasi quotidianamente posizioni circa quella che definisce “operazione militare speciale” in Ucraina. Ad esempio, negli scorsi giorni ha dichiarato che “senza denazificazione, l’Ucraina non ha e non dovrebbe avere un futuro come Stato sovrano”, mentre a proposito delle sanzioni ha affermato che le azioni degli Stati occidentali “non rimarranno senza misure di ritorsione”.

A Brione, chi l’ha visto?

La risposta è semplice: nessuno. Eppure, la sua proprietà non passa inosservata: acquistata nel 2008, ha una superficie totale di quasi 1'000 metri quadrati, due piani abitativi e una piscina interna. Il sindaco di Brione sopra Minusio, Franco Gandin, sostiene di non aver mai visto il proprietario e di non essere nemmeno a conoscenza del blocco della villa. Un vicino ha raccontato alla RSI che – sebbene la casa sia disabitata da anni – viene curata regolarmente da ditte di giardinaggio e pulizia.

Una villa congelata

Il blocco della villa è scattato il 4 marzo, quando Berna ha ampliato le misure contro la Russia congelando, tra le altre cose, gli averi di alcune persone vicine al presidente Vladimir Putin. L’Ufficio federale di giustizia ha trasmesso la lista che contiene un migliaio di nomi a tutti i cantoni. Il risultato è stato il blocco di 11 immobili in 4 cantoni. Nel caso del Ticino, il provvedimento ha colpito la villa di Klishas a Brione, che sul registro fondiario risulta bloccata proprio da quella data.

Le autorità cantonali non si esprimono sul caso, ma che ci sia solo un solo fondo interessato da queste misure nel cantone lo ha dichiarato il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, rispondendo a un’interpellanza del capogruppo socialista Ivo Durisch nella seduta del 12 aprile del Gran Consiglio.

Il blocco di un bene, come spiega il responsabile Sezione dei registri del cantone Simone Albisetti, ne vieta la vendita, ma non l’utilizzo da parte del proprietario. Anzi, secondo gli oneri della LAFE, essendo una casa di vacanza acquistata da un cittadino straniero non residente, questa villa dovrebbe essere abitata per almeno un paio di settimane l’anno. Una condizione che evidentemente in questo caso non può essere rispettata, visto il divieto di ingresso di Klishas in Svizzera. Contattato via mail dalla RSI, il parlamentare russo non ha risposto.

Elena Boromeo e Sharon Bernardi


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