Ticino e Grigioni

"Sarà necessario un chiarimento"

L’ipotesi di non applicare retroattivamente la tassa di collegamento non coglie di sorpresa l'AITI

  • 6 novembre 2018, 19:03
  • 22 novembre, 23:50
01:47

CSI del 06.11.18; il servizio di Alberto Tettamanti

RSI Info 06.11.2018, 19:04

  • ©Tipress
Di: CSI/SP 

L’ipotesi di non applicare retroattivamente la tassa di collegamento, avanzata in Gran consiglio dal Consigliere di Stato Claudio Zali, non coglie di sorpresa l'AITI, l'Associazione industrie ticinesi. Lo ha dichiarato alla RSI il direttore Stefano Modenini. “L’articolo 35 della legge sui trasporti pubblici indica chiaramente che è soggetta a un periodo di prova di tre anni. Qualora essa venisse realmente introdotta con effetto retroattivo, il periodo di prova scadrebbe il 31 luglio 2019”.

La legge dice però che il periodo di prova prende avvio al momento dell’entrata in vigore. Al termine dei tre anni il Gran consiglio è chiamato a pronunciarsi sul suo mantenimento. L’AITI aveva consigliato alle aziende di riscuotere dal primo agosto 2016 il balzello per essere pronte in caso di applicazione retroattiva. Oltre l’80% delle aziende hanno seguito questo consiglio.

Una prassi che apre qualche interrogativo. “Si possono delineare anche dei problemi fiscali, - dice Modenini - perché si tratta pur sempre di importi importanti trattenuti dalle aziende. Inoltre è stata pagata anche l’IVA e sarà necessario un chiarimento da questo punto di vista”.

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