Il Consiglio di Stato ticinese ha deciso di riconoscere a partire dal 1° luglio un canone di locazione per le soluzioni abitative indipendenti messe a disposizione di profughi ucraini.
Verranno presi in considerazione solo alloggi che soddisfano i criteri previsti dal Piano cantonale di accoglienza, occupati prima del 14 aprile da rifugiati con il permesso S a beneficio dell'aiuto sociale, a condizione che continuino ad essere usati oltre il periodo di ospitalità volontaria e gratuita. Sono quindi esclusi, in particolare, quelli dove profughi e proprietario/inquilino coabitano. Il canone verrà erogato solo dopo verifica dell'idoneità.
"L’ondata di solidarietà ticinese relativa alla guerra in Ucraina è stata enorme e rapida. Sono state molte le persone che hanno accolto profughi in cerca di protezione in Ticino", scrive il Governo in un comunicato. "Le autorità cantonali hanno più volte ribadito l’importanza di riflettere su questa scelta, considerando il principio di volontarietà e di gratuità per un periodo di almeno tre mesi". Detto questo, una parte delle abitazioni messe a disposizione soddisfa i criteri fissati dalle autorità e quindi può essere integrata nel Piano, con conseguente assunzione dei costi.
Il forfait per i profughi
Il Quotidiano 11.04.2022, 21:00
Per annunciarsi, riempire il modulo che sarà pubblicato sulla pagina www.ti.ch/ucraina.
Le condizioni dei contratti di locazione
Per un monolocale (una persona) è previsto un massimo di 800 franchi al mese. Per un 2 locali e mezzo (2 persone) si passa a 1'100 franchi al mese, che salgono a 1'250 per tre persone e a 1'500 per famiglie più numerose.