"Come farei a spiegare a un bambino che cos'è la felicità? Non glielo spiegherei: gli darei un pallone e lo lascerei giocare": le parole della scrittrice tedesca Dorothee Sölle spiegano quanto sia facile e divertente contrarre il morbo calcistico e perché, anche da adulti, si faccia di tutto per non guarire dalla malattia. Ma il calcio non è solo un gioco: tra le sue pieghe si annidano le passioni che innervano la letteratura dai tempi di Omero: l'impegno per la vittoria, la delusione per la sconfitta, l'eroe solitario che va oltre i propri limiti, la paura e la speranza, la fedeltà e il tradimento. Il calcio, oltre che passatempo e mania, può dunque diventare un generatore di ricordi e divagazioni, persino un tema letterario. Il nostro album di figurine include scrittori impertinenti e cronisti disincantati, portieri sfortunati e fantasisti sublimi: Paperino in lotta contro i pregiudizi degli intellettuali, Socrates e il suo impegno politico, Albert Camus portiere in Algeria, la dannazione eterna di Moacyr Barbosa, le storie e le riflessioni di Vladimir Dimitrijević, editore calciofilo, le finte dell'albatro Garrincha, il bar dello sport di Luciano Bianciardi, l'estetica di Jorge Valdano, l'aquilone cosmico Diego Armando Maradona, gli antieroi di Osvaldo Soriano, l'ironica rassegnazione di Giovanni Arpino e la colta guasconeria di Edmondo Berselli.