I documentari sono, omen nomen, un documento che ci consente di tenere viva la memoria: alla stregua dei libri. La musica necessita di una memoria uditiva, perché quella visiva non può essere raccontata con così tanta dovizia di particolari da figurare l’evento-concerto in maniera limpida. Il Montreux Jazz Festival ha messo piede nel mondo festivaliero nel 1967, per mano del suo pioniere-fondatore-mentore: Claude Nobs che, da subito, ha fatto sì che il mondo parlasse di Montreux, delle sue bellezze naturali e architettoniche e della sua predisposizione all’accoglienza. Da subito, Nobs ha cesellato il nome del festival in un ambito non esclusivo, seppur ospitando i Giganti del Jazz (da Miles Davis a Herbie Hancock, passando per Gil Evans, Art Blakey, Nina Simone, Ella Fitzgerald, ma anche Aretha Franklin, Deep Purple, Frank Zappa, Ray Charles, David Bowie, Prince, B.B. King, Sting, Marvin Gaye. Un elenco che, anno dopo anno, edizione dopo edizione, si implementa di stelle della musica. “They All Came Out To Montreux” è una serie appassionante suddivisa in tre puntate e firmata da Ekkehard Wetzel & Frank Zervo, che è stata realizzata con filmati inediti tratti dall’archivio storico del festival accuratamente restaurati. Racconta la storia di Claude Nobs, imprenditore appassionato, cuore pulsante del festival, una fonte inesauribile di idee, capace di cooptare alcune menti eccellenti del mondo artistico e non solo svizzero e di far diventare il festival di Montreux la perla europea. Il documentario ripercorre i suoi passi e le tappe di un evento diventato leggendario. Il titolo della serie è una citazione del celebre brano dei Deep Purple, Smoke On The Water, ispirata dall’incendio che il 4 dicembre del 1971 distrusse il Casinò di Montreux che aveva ospitato il festival sino a quel momento.