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Voi che sapete...

Va dove ti porta il jazz

Continua ancora oggi l’infinita storia delle contaminazioni musicali?

  • Oggi
  • 29 min
  • Patricia Barbetti
  • Imago Images
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Fin dagli inizi il jazz è nato dall’incontro fra il bianco e il nero, fra la tradizione afroamericana e quella creola, cubana, caraibica ecc… facendo il giro del mondo e dando vita a infinite declinazioni stilistiche. Una miscela fra ritmi sincopati e culture autoctone, di cui molti grandi nomi del jazz si sono nutriti, scoprendoli nei loro viaggi e integrandoli nelle loro composizioni. Dall’hot allo swing, dal dixie al bop, da Duke Ellington a John Coltrane, da Jelly Roll Morton a Art Blakey, gli esempi non mancano fin dalle origini del sound afroamericano. Nel secondo dopoguerra con la modernità jazzistica (bebop, cool, hardbop, free) si assiste a ulteriori contaminazioni con le cosiddette tradizionali musicali etniche, che provengono da Asia, Africa, Oceania, Sudamericana ed Est Europa: si parla quindi di ethno-jazz, world music, world-jazz già all’inizio del XXI secolo per connotare una miscela di stili che è sintomatica della globalizzazione del mondo odierno.

Patricia Barbetti ne parla con Guido Michelone, giornalista, critico musicale, docente di Storia della Musica Afroamericana all’Università di Milano, autore di una trentina di libri sull’argomento e con Guido Festinese, giornalista, musicologo, esperto a 360 gradi di jazz, folk, rock, storico collaboratore del quotidiano Il Manifesto e di testate musicali specializzate.

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