La guerra vista dall’Ucraina, dalla città considerata fino a pochi giorni fa un rifugio sicuro, sia dai suoi abitanti che dagli oltre 200'000 sfollati ancora ospitati qui. Tuttavia, per la prima volta, sabato scorso la “Parigi dell’Est” ha subito un attacco missilistico russo a pochissima distanza dal suo centro storico, proprio mentre il presidente degli USA, Joe Biden, stava parlando a Varsavia.
Da oltre un mese Leopoli ha spalancato le porte ai profughi: domattina le aprirà anche a Modem, che sarà ospite dell’Ufficio per il Turismo, nel cuore di una città patrimonio dell’umanità. Si partirà con il treno che da Leopoli viaggia in direzione contraria rispetto a chi fugge dalla guerra, verso Kiev, con la testimonianza di un cittadino ucraino di origine russa che spiega la difficoltà di far comprendere il conflitto ai suoi famigliari dall’altra parte del confine.
Cercheremo poi una lettura incrociata sul conflitto e l’aggressione decisi dal presidente russo Vladimir Putin: uno sguardo dagli USA e l'altro dalla Russia, con due interviste:
-Jody Williams, americana, Premio Nobel per la pace (1997);
-Mikhail Gelfand, russo, scienziato, promotore della lettera contro la guerra sottoscritta da oltre 8'000 scienziati.
Due ospiti in collegamento:
-Mara Morini, docente di Scienza politica all'Università di Genova;
-Mario Del Pero, docente di relazioni internazionali a Science Po, Parigi.
Con loro cercheremo risposte ad alcune domande: l’attacco a Leopoli è un avvertimento di Putin, che arriva ai confini della Polonia – e dunque dell’UE e soprattutto della Nato? E le parole di Biden (“quest’uomo non può rimanere al potere”) come vanno interpretate? Si tratta solo di un'escalation verbale tra Washington e Mosca oppure è il segnale di una rottura insanabile ?
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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