Quando, tre anni fa, chiesi a Flèche Love chi é Amina Cadelli, Amina parlò del bisogno di tendere verso una maggiore armonia e un maggior rispetto, per trovare il posto che le spetta nel mondo, per essere parte dell’universo e della natura senza metterle pressione, senza essere al di sopra o al di sotto di chiunque altro. In sintesi: trovare equilibrio e accuratezza.
Dopo la serie Naga (Parte 1 e Parte 2), Flèche Love lo scorso aprile ha pubblicato “Guérison” (Horizon Musique), un disco dal titolo eloquente.
Amina Cadelli toglie uno strato ulteriore e svela una nuova fetta della sua anima e delle sue radici algerine, affrontando una nuova tappa nel suo percorso di guarigione dai traumi subiti nell’infanzia.
Lo fa con un carico bilanciato di elettronica e tradizione strumentistica classica e magrebina e, soprattutto, con la poetica che avvolge da sempre la sua arte, fatta di musica, voce, danza, corpo, tatuaggi e un appetito insaziabile per la comprensione del rapporto che ci lega alla natura e al mondo che abitiamo.
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