Noè Ponti è stato protagonista di una bella Olimpiade, nonostante il quarto posto nei 100m delfino sia ancora un po’ un rimpianto. “Ieri sera non è stato facile da digerire, ma penso sia normale - ha detto il 23enne ospite nello studio RSI al Trocadéro - mi ero promesso di non guardare la gara per un mese, ma adesso me la state facendo vedere. Penso di aver ancora sbagliato l’arrivo”.
Jérémy Desplanches è stato un punto di riferimento e un modello d’ispirazione per me e per tutta la squadra
“Ormai ho raggiunto un livello per cui devo venire alle Olimpiadi con l’idea di potermi giocare la vittoria - ha confessato il ticinese - Sono comunque contento dei miei risultati, ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato. Peccato che sono mancate le ciliegine”. Queste parole del nuotatore del Gambarogno lasciano trasparire consapevolezza dei propri mezzi e mentalità da grande atleta, che sa dove può arrivare e non vuole nascondersi.
Al momento il delfino è una delle gare più competitive, ci sono tanti nuotatori molto forti
A proposito di obiettivi e pressione imposti dall’esterno, Ponti ha detto di non si essere stato influenzato: “C’erano più aspettative, era inevitabile dopo i risultati degli ultimi anni, ma non direi che ho avuto pressione. Ero sereno perché quest’anno è andato tutto bene. Prima della finale ero un po’ teso, ma è normale, non penso sia quello che ha fatto la differenza anche perché comunque in vasca ci sono anche gli altri”.
Parigi 2024, l'intervista a Noè Ponti (04.08.2024)
RSI Sport 04.08.2024, 10:19
Il servizio con Ralph Stöckli e Noè Ponti (Telegiornale 04.08.2024)
RSI Sport 04.08.2024, 13:15