OLIMPIADI - PARIGI 2024

Stavolta a Noè è mancato l’acuto nel momento più atteso

Il quarto posto di Ponti resta un grande risultato, ma il tempo...

  • 4 agosto, 12:36
  • 4 agosto, 12:41
Ponti

A metà tra felicità e delusione

  • Imago
Di: Diego Medolago 

Il quarto posto di Noè Ponti non è sicuramente un risultato da archiviare senza dargli importanza. È chiaro che dopo il bronzo di Tokyo nel ticinese erano riposte grandi speranze di medaglia, giustificate anche dalla forma mostrata dal 23enne e dalle parole dello stesso Ponti, ma giungere ai piedi del podio contro avversari di grandissimo calibro come Milak, Liendo e Kharun non è sicuramente da buttare. Pensando oltretutto che dietro di lui si sono piazzati pezzi grossi come Grousset o Dressel, il quale nemmeno è entrato in finale.

Ma, c’è un ma. Se nei 200m era difficile attendersi di più, e anzi il quinto posto finale è un ottimo risultato, la medaglia di legno dei 100m ha un leggero retrogusto amaro. Un po’ perché l’atleta del Gambarogno ha alzato il tono durante le dichiarazioni (forse per caricarsi o forse per scaricare un po’ di tensione), un po’ perché guardando i tempi il classe 2001 ha concluso la propria prova in 50”55, 0”39 sopra al proprio record nazionale fatto segnare solo 4 mesi fa ai campionati nazionali di Uster.

La piscina è stata definita “lenta” da quasi tutti gli atleti e Ponti può averne risentito, ma un tempo anche solo vicino al proprio primato l’avrebbe consacrato nuovamente sul podio. Esattamente come ha fatto Roman Mityukov, lui sì capace di abbassare e di parecchio il limite nei 200m dorso e dunque meritatamente premiato con il bronzo olimpico. Invece nelle ultime bracciate Kharun ha operato il sorpasso sul 23enne, lasciandolo con un pugno di mosche. Sono mancate le energie nelle ultime bracciate, energie che ora vanno ritrovate per iniziare il lungo percorso verso Los Angeles 2028.

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Parigi 2024, la finale dei 100m delfino (03.08.2024)

RSI Sport 03.08.2024, 20:39

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