Cultura

Abbiamo ancora bisogno del Vero Amore?

Nel 2024 essere in coppia è l’obiettivo ultimo di ogni persona? Vivere una relazione esclusiva, sessuale e romantica, “per sempre”? O ci sono alternative?

  • 10.11.2024, 15:56
amicizia
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Di: Elena Panciera 

La prima puntata di Sex and the City è andata in onda quasi 30 anni fa, nel 1998. Quando l’ho guardata io, qualche anno dopo, durante il mio periodo universitario, mi sembrava una serie così progressista. Mostrava 4 amiche sui 30 anni, affascinanti e di successo, che non avevano paura di vivere la loro sessualità “come fanno gli uomini”. Anche se ci sono affezionatissima, devo ammettere che la serie è invecchiata male. Ai miei occhi, oggi, appare perbenista, bacchettona e pure ipocrita. Le protagoniste, dopo tanto interrogarsi sul sesso e sulle relazioni, alla fine anelavano tutte al “vero amore”, e finivano per accasarsi. Ovviamente con uomini, preferibilmente bianchi, non disabili, possibilmente ricchi, naturalmente cisgender (ovvero che si identificano nel genere assegnato loro alla nascita: il discorso sull’identità di genere non era ancora arrivato al grande pubblico). Insieme all’avvocata in carriera Miranda, la delusione più grande è però stata Samantha, la più disinibita e spregiudicata, la più indipendente. Ma anche lei aveva ceduto alle lusinghe di un uomo, francamente fantastico – molto più giovane di lei, bellissimo e talentuoso, oltre che innamoratissimo e devoto. Insomma: talmente pieno di pregi da convincerla a rinunciare alla propria libertà.

Siamo ancora come Carrie Bradshaw “in cerca del vero amore”?

Sono passati esattamente 20 anni dalla fine della serie. Abbiamo fatto incredibili passi in avanti su tantissimi aspetti identitari e relazionali, ma l’idea che si possa essere davvero felici solamente in coppia è dura a morire. E del resto, l’intera società si basa su questo assunto: che l’obiettivo più importante e preferibile nella vita di una persona sia una relazione romantica, di solito monogama e a lungo termine. Il “vero amore”. O meglio: il “Vero Amore™”, come spesso viene indicato, ironicamente, in contesti di attivismo. Il nome “serio” di questa convinzione culturale è “amatonormatività”, e presuppone che chiunque desideri (e debba aspirare a) relazioni romantiche.

Tutte le altre forme di connessione, come le amicizie profonde o le famiglie scelte, ma anche le relazioni esclusivamente sessuali, vengono giudicate meno importanti. Inoltre, l’amatonormatività porta a considerare la vita di chi è single o in relazioni non convenzionali come provvisoria, meno valida, meno soddisfacente. La psicologa clinica Dania Piras ricorda le caratteristiche del Vero Amore™: le persone coinvolte sono rigorosamente due, tendenzialmente eterosessuali, hanno una relazione romantica e sessuale (devono coesistere entrambe le cose, con buona pace di chi si riconosce nello spettro dell’asessualità), esclusiva, progettuale e senza data di scadenza (per soddisfare l’«e vissero per sempre felici e contenti»). L’amore deve essere incondizionato (sennò non è Vero Amore™), e esige la capacità di sacrificarsi per l’altra persona (Un poliamore così grande, Sonda, 2024).

Asessualità e amatonormatività

L’amatonormatività è il tema principale di una serie nuovissima che ho visto da poco. Si intitola Envidiosa, è prodotta in Argentina e racconta la storia di Victoria Mori, una donna sui 40, il cui obiettivo di vita è sposarsi. Con chi, tutto sommato, non è così rilevante.

O meglio: sono rilevanti solo alcune caratteristiche del futuro marito: la ricchezza, la posizione sociale, la professione. La protagonista fa parte di quella schiera di antieroine che inizialmente non sopportiamo, da quanto ci paiono fastidiose e vacue, ma poi acquisiscono spessore, e finiamo per affezionarci, e anche identificarci. Perché diciamocelo: non avere una relazione sessuoaffettiva o avere relazioni non convenzionali, anche oggi, nel 2024, è davvero complicato. La società non è fatta per chi si muove in solitaria, o che non ha un’unica persona significativa di riferimento: diventa tutto più difficile, costoso, faticoso.

Envidiosa

Per questo chi si sottrae, per scelta o per necessità, al Vero Amore™, deve sopportare lo sguardo preoccupato di chi ci circonda. Mia madre ha iniziato a augurarmi timidamente di «trovarmi un altro brav’uomo» dopo 2 anni dalla morte di mio marito; periodo di tempo che sembra più che ragionevole, peraltro. Molto più indulgente dell’American Psychiatric Association, che nel 2022 ha stabilito che dopo 12 mesi il lutto può diventare patologico e l’ha inserito nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM). E del resto è quello che tipicamente ci si aspetta da una persona come me, socializzata (ovvero che la società riconosce) come donna, sui 40 anni (considerata cioè ancora abbastanza giovane da non aver perso le speranze): che sia accompagnata. Da un uomo, ovviamente – ogni altro orientamento sessuale non è contemplato, che a 40 anni suonati si dovrebbero avere ormai le idee chiare. E mi raccomando: uno solo.

L’Envidiosa Victoria non sembra aver trovato ancora la sua strada, ma diamole un po’ di tempo: in fondo è uscita solo una stagione della serie. Negli ultimi anni, fortunatamente, sono apparse diverse rappresentazioni in ambito mainstream che escono dai binari dell’amatonormatività. Per esempio Rebecca Bunch, la protagonista di Crazy Ex-Girlfriend: un’altra antieroina ossessionata dall’idea di sposarsi, e con una persona davvero specifica (il suo ex fidanzato del liceo). La serie affronta in modo ironico ma mai superficiale il tema delle aspettative sociali legate al trovare “l’amore della vita”, e anche quello della salute mentale. Il finale non delude.

Un’altra importante rappresentazione di una relazione non basata sul tradizionale amore romantico si trova nella serie Grace and Frankie, che racconta la storia di due ultrasettantenni che si trovano a vivere insieme loro malgrado. Ne nasce un’amicizia più forte di ogni altro legame, romantico e sessuale, che pure le due protagoniste vivono, intensamente e appassionatamente, sfidando tutti i pregiudizi legati alla loro età.

Sogno di vedere il giorno in cui non mi si augurerà di trovare il Vero Amore™ come se fosse l’obiettivo della mia vita. Nel frattempo, coltivo la possibilità di essere felice con una persona, con più persone, o anche da sola.

04:13

Accabadora - Michela Murgia

RSI Camera d’eco 17.12.2022, 16:45

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