Dopo l’attesissima uscita del suo decimo album, “Tropico del Capricorno”, Cosimo Fini, noto come Guè, ha fatto tappa alla RSI per raccontarsi al microfono di Quattro Quarti, il programma di ReteTre dedicato al rap. In questa occasione, il rapper ha condiviso dettagli sul suo nuovo progetto musicale e sulla sua imminente presenza al Festival di Sanremo, dove si esibirà insieme a Shablo, Joshua e Tormento.
Un album Innovativo
Guè, “Tropico del Capricorno”, Universal Music Italia (dettaglio copertina)
“Tropico del Capricorno”, pubblicato lo scorso 10 gennaio, rappresenta un lavoro significativo per Guè, caratterizzato da un uso sapiente di sampling e strumenti reali. L’artista ha spiegato che questo album si distingue per la sua autenticità e per la ricerca di sonorità diverse rispetto ai suoi lavori precedenti. “Ho voluto creare qualcosa di unico, un disco che non fosse solo rap ma che includesse influenze di vari generi musicali,” ha dichiarato.
Il singolo di lancio “Oh Mamma Mia”, realizzato in collaborazione con Rose Villain, è un perfetto esempio di questa fusione. Il brano include un campionamento originale da “Che soddisfazione” di Pino Daniele, e la citazione a “La Di Da Di” di Slick Rick & Doug E. Fresh, arricchendo ulteriormente l’esperienza musicale.
Riflessioni su passato e futuro
Durante l’intervista, Guè ha parlato del suo legame con il precedente album “Vero”. Sebbene ci siano collegamenti tematici tra i due lavori, ha sottolineato che ogni progetto ha una sua identità. “Il sequel è sempre rischioso. Non tutti i seguiti riescono a catturare la magia del primo,” ha affermato. Nonostante questo a breve, ci ha spoilerato, dovrebbe uscire un nuovo Fast Life, probabilmente l’ultimo capitolo della saga!
In merito agli haters e alle critiche ricevute, Guè ha espresso la sua opinione: “È giusto confrontarsi con chi non la pensa come te, ma alla fine ognuno è libero di ascoltare ciò che preferisce.” Ha aggiunto che la sua versatilità gli consente di spaziare tra rap e pop senza compromessi.
Un personale viaggio musicale
Parlando della sua carriera durante la pandemia, Guè ha rivelato: “A 40 anni ho deciso di tornare a fare ciò che mi piace davvero, mi sentivo di poter fare ciò che volevo quando ho pubblicato Vero.” Questo approccio lo ha portato a creare in futuro dischi come “Guesus” e “Madreperla”, che hanno segnato un’evoluzione nel suo stile.
Il 44enne che da dieci anni vive a Lugano ha anche condiviso anche alcuni aneddoti sulle sue esperienze con artisti internazionali come Erick Sermon degli EPMD, che dopo una giornata passata insieme a Milano, lo ha visto in un Live degli EPMD con la maglia dei Club Dogo, o di quando ha chiesto una foto con Lino Banfi, dove il comico italiano, vedendo l’altezza di Guè, lo ha guardato e gli ha detto: “Si vede proprio che lei è cresciuto con i miei Film!”
Un rap italiano in evoluzione
Nell’intervista si è parlato anche di come il rap italiano stia guadagnando sempre più riconoscimento anche all’estero. Guè ha notato come gli artisti americani stiano iniziando a comprendere l’importanza del genere nel panorama musicale globale. La sua partecipazione a Sanremo è vista come un’opportunità per portare il rap italiano a un pubblico più ampio.
E a parlare di Sanremo…
Con il suo brano in arrivo al Festival, Guè si mostra ottimista: “Spero che il nostro pezzo venga apprezzato, anche se so che non tutti i brani sono all’altezza.” Ha commentato le recensioni dei colleghi, notando che alcuni brani sono stati accolti con critiche severe. Tuttavia, è entusiasta del supporto ricevuto da testate giornalistiche come Gay.it, che hanno dato al suo lavoro un punteggio elevato (9).
In conclusione, “Tropico del Capricorno” non è solo un album; è una testimonianza della crescita artistica di Guè e della sua capacità di reinventarsi pur rimanendo fedele alle sue radici.
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