Benessere, relax e divertimento non sono una peculiarità esclusiva dell’epoca moderna: da sempre parte dell’architettura pubblica, la piscina è un elemento iconico che ha subito molte trasformazioni dall’antichità ad oggi. Da luogo di aggregazione pubblico con funzione sociale, politica ed economica è diventata, nella sua versione privata, il simbolo del Sogno Americano e ancora oggi, le “infinity pool”, sono una delle attrazioni principali negli hotel di lusso.
La piscina è anche un tema che ha acceso la creatività di molti artisti, fotografi e architetti che hanno sviluppato questo tema con punti di vista, tecniche e stili differenti.
Il primo a immortalare le piscine dell’America del dopoguerra e a farne una carriera è stato il pittore inglese David Hockney.
“Mentre sorvolavamo Los Angeles ho guardato giù e ho visto piscine blu dappertutto. Mi sono reso conto che una piscina in Inghilterra sarebbe stata un lusso, mentre qui non lo è, a causa del clima”.
La piscina è poi diventata l’ambientazione di molti dei suoi dipinti più importanti degli anni Sessanta e Settanta, e le sue rappresentazioni delle case di Los Angeles, immagini fondamentali dell’identità culturale della California meridionale che raffigurano un mondo idilliaco di svago, luce brillante e apertura sessuale, completamente differente dal grigiore e dalla repressione della Gran Bretagna che si era lasciato alle spalle.
Dipinto nel 1967, “A Bigger Splash” è forse l’opera più nota di David Hockney che fa pensare alle vacanze e all’evasione, o forse anche al tipo di vita che in molti vorrebbero.
I dipinti con piscine di David Hockney sono tra le tele contemporanee più celebri e ammirate nei musei di tutto il mondo. Ma non bisogna dimenticare che Hokney ha dipinto anche una vera piscina. Nel 1988, con un secchio di vernice e un pennello, ha riempito di virgole blu il fondo della “Tropicana Pool” al Roosvelt Hotel di Hollywood, tracciando un pattern che richiama le increspature dell’acqua.
Ma Hockney non è il solo ad aver decorato queste architetture. Tra i vari artisti ricordiamo la piscina dipinta da Picasso nel 1961 (Villa El Martinete a Marbella in Spagna) e la piscina civica “Carmine Street Pool” decorata da Keith Haring nel 1987: un murales bianco, giallo e blu, che raffigura omini stilizzati alternati a figure acquatiche come delfini e pesci.
Ancora oggi, per gli artisti più sperimentali, la piscina risulta essere un soggetto di grande interesse.
James Turrell, attraverso l’utilizzo della luce, inganna i sensi alterando la percezione dello spazio e della sua profondità.
L’artista Joana Vasconcelos, con più di 11 mila piastrelle dipinte a mano da un’antica fabbrica di Lisbona, trasforma la piscina in una grande e coloratissima porta che conducce verso un’altra dimensione.
Mentre Leandro Erlich sfida le percezioni convenzionali dello spazio e della realtà con opere che ci invitano a cambiare il punto di vista, perché niente è come appare.
Paul Klee in piscina
Telegiornale 28.07.2024, 12:30