Letteratura

“Brevemente risplendiamo sulla terra” di Ocean Vuong

Con il suo romanzo d’esordio, il poeta, saggista e romanziere vietnamita americano Vuong, a soli 35 anni ha impressionato vari vincitori del Premio Pulitzer, come Viet Thanh Nguyen e Michael Cunningham e lasciato un segno indelebile nei cuori dei lettori 

  • 17 luglio, 11:36
  • 24 luglio, 10:00
Ocean Vuong  Foto Ocean Vuong Instagram.jpg
Di: Virginia D’Umas 

“Riesco ad avere il coraggio di dirti quello che viene dopo solo perché le possibilità che questa lettera ti arrivi sono scarse, la tua incapacità di leggerla è tutto ciò che mi rende possibile scriverla”, con questa frase, Ocean Vuong, dedica il libro-testimonianza scritto sotto forma di lettera, a sua madre Rose, con cui negli anni ‘90 si trasferí in Connecticut dal Vietnam, insieme alla nonna materna Lan. Le due donne, reduci dalla guerra e dai suoi effetti devastanti, soffrono entrambe di stress post traumatico che si traduce nei loro attacchi d’ira e d’ansia. Seppure Rose cerchi di offrire una vita migliore a suo figlio che teneramente chiama Little Dog, vari episodi descritti nel libro mettono luce sui traumi vissuti da questa donna forte ma al contempo fragile, che fa onore al proprio nome, Rose che proprio come una rosa spinosa riempie le pagine di questo libro di bellezza eterea ma pungigliosa. La donna, che ricerca pace nel cosiddetto American Dream, altro non fa che passare da una sofferenza all’altra: scappata in America da un marito abusivo con suo figlio ancora molto piccolo, una volta arrivata nel “Paese dalle mille opportunità” si rende conto che solo il duro lavoro in un salone di bellezza le permette di tenere, sé e la famiglia, economicamente a galla. La frustrazione di questa vita troppo dura e buia per essere vissuta serenamente si riversa sempre sul piccolo Ocean che già dalla più tenera età scopre che il linguaggio d’amore di sua madre si manifesta anche tramite le botte che prende. La nonna Lan è sempre al suo fianco, pronta a curargli le ferite e sussurrargli una parola di conforto all’orecchio, chiedendogli di non avercela con sua madre, che non sta bene ma che lo ama infinitamente: “Tua mamma non è normale, capisci? Lei dolore. Lei piange. Ma lei ti vuole, ha bisogno di noi. [...] Lei ti ama, Little Dog. Ma è malata. Malata come me. Nel cervello. [...] Il ragazzino, sentendo quelle parole, ha premuto le labbra contro la corteccia fredda per impedirsi di piangere”.  

Una forma di scrittura che trascende la gravità

È difficile dare un nome al tipo di scrittura di Ocean Vuong. In Brevemente risplendiamo sulla terra, l’autore utilizza la struttura kishōtenketsu delle narrazioni classiche dell’Asia orientale, che non si basa sul conflitto per far progredire la storia. Come Vuong ha detto a Kevin Nguyen per il New York Times, “insiste sul fatto che una struttura narrativa può sopravvivere e prosperare solo sulla vicinanza. La vicinanza costruisce la tensione”. Gran parte della pratica artistica di Vuong, compresa la lettura pubblica delle sue opere, sembra basarsi su questo principio. Ascoltare e ripetere, leggere e rileggere, ci porta in prossimità della sua voce. La voce di questo romanzo, unico nel suo genere, è al tempo stesso singolare e varia.

Vuong compie una magia generosa: immagina ogni pezzo di ogni personaggio tutto insieme, in un dialogo. E così le parti frattali dell’io si uniscono, anche se solo per un momento. La sua arte ci regala un viaggio nel tempo attraverso le peripezie di una famiglia immigrata, di cui nessuno tranne lui conosce la lingua del paese che gli offre una nuova vita (Rose e Lan non la impareranno mai) e quindi tocca proprio all’autore, il compito di tradurre alla madre e alla nonna, le mille voci che incontrano sul loro cammino. Che sia al supermercato, dal macellaio o per strada, Little Dog offre una voce alla madre, che non ne ha mai avuta una finora ed elogia la sua vita con una delle opere più belle e toccanti dei nostri tempi. Lo stile del romanzo di Ocean si può cercare di spiegare con uno degli episodi raccontati nel libro: Little Dog, adolescente colto e interessato all’arte, si ritrova a riflettere su una delle più note sculture di Duchamp, la Fontana: «Lo detesto per questo. Detesto il modo in cui ha dimostrato che l’intera esistenza di una singola cosa può essere cambiata semplicemente rovesciandola, rivelando un angolo nuovo del suo nome, un atto completato da null’altro se non dalla gravità, la forza che ci intrappola su questa terra. Ma soprattutto lo detesto perché aveva ragione». In qualche modo Vuong compie un’operazione simile generando una mutazione della nozione stessa di lettera. Da messaggio indirizzato a qualcuno per metterlo a conoscenza di qualcosa, diventa espediente riflessivo e terapeutico.

“Questo libro è tanto una storia di crescita quanto una storia d’arte. Direi che comincio con le voci delle persone a cui tengo, familiari e non, e le seguo finché non si spengono, finché non devo crearle per poterle ascoltare. La mia scrittura è un’eco. In questo modo, Brevemente risplendiamo sulla terra non è tanto un romanzo, quanto il fantasma di un romanzo. Questa è comunque la speranza”, dice Ocean Vuong.

Un omaggio alla comunità queer

Credevo che il sesso servisse a sfondare un nuovo terreno, nonostante il terrore, che finché il mondo non ci vedeva, le sue regole non si applicavano. Ma mi sbagliavo. Le regole erano già dentro di noi

Ocean Vuong

Il romanzo tocca un altro tema molto importante, ossia quello dell’amore e del sesso tra uomini, in particolare tra un ragazzo bianco e un ragazzo asiatico in America. Infatti Little Dog trova il suo primo amore in Trevor, un ragazzo americano abbandonato dalla madre quando era solo un bambino e che si ritrova a vivere con il padre alcolizzato. I due si incontrano durante un lavoro estivo nei campi di tabacco e iniziano a conoscersi e sperimentare il sesso, arrivando anche ad innamorarsi. Ocean che sapeva già di essere omosessuale vive questa relazione in maniera più aperta, seppure con un approccio timido, mentre Trevor fino all’ultimo trova scusanti alla sua omosessualità cercando di darne la colpa alla seduzione di Little Dog e al suo aspetto androgino. Ciò però non gli impedisce di innamorarsi anche lui e di regalare momenti di tenerezza all’autore, almeno finché i due non prendono strade diverse…

A detta dell’autore, il romanzo insiste sul fatto che c’è un potere nella sopravvivenza - che include le tensioni interrazziali - perché il trauma è ancora una realtà integrale per le persone queer. Grazie al suo rapporto con Trevor, Little Dog riesce finalmente a conoscere se stesso e a crearsi un’identità che trascende il colore della sua pelle o la cadenza della sua pronuncia ma che si basa solo sul desiderio: il desiderio di essere finalmente visto, il desiderio di essere conosciuto e desiderato, ma soprattutto il desiderio di risplendere brevemente sulla terra. 

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Libri che vale la pena di leggere – Ocean Vuong

RSI Cultura 22.11.2022, 01:00

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