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Inarrestabile la notte, la quattro giorni del Festival di narrazione di Arzo

La kermesse si adatta al cambiamento climatico e va in scena soltanto nelle ore serali - Ai microfoni di Alphaville parla Natalia Lepori, membro della commissione artistica del Festival

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Inarrestabile la notte

Alphaville 22.08.2024, 11:00

  • TiPress
Di: Red.

È iniziata ieri sera (22 agosto 2024) la ventiquattresima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo (qui tutto il programma) che quest’anno si presenta con un bellissimo titolo: “Inarrestabile la notte”, in programma fino a domenica 25.

La vocazione è sempre quella di restituire alle corti, ai giardini e alle piazze del Paese il loro importante ruolo di coesione per la comunità, con incontri, dialoghi e confronti. Quali sono le novità? Quali gli appuntamenti importanti in programma? Alphaville lo ha chiesto a Natalia Lepori, membro della commissione artistica del Festival.

«La prima novità riguarda l’orario anticipato dopo le difficoltà dell’anno scorso dovute al caldo. Il palinsesto è stato spostato nelle ore notturne e serali. Non è stata una scelta facile perché dopo tanti anni la formula del Festival sembrava collaudata e funzionare. Ma abbiamo dovuto fare i conti con le evidenti conseguenze di un cambiamento climatico in atto che impone a tutti di cambiare anche le proprie abitudini. Come per noi è inarrestabile il desiderio di proporre questo Festival, ci auguriamo che anche il pubblico sia pronto a reagire a questo cambiamento e sia altrettanto inarrestabile il suo desiderio di continuare a seguirci in questa avventura».

Il Festival di narrazione aveva e ha tuttora un’attenzione particolare verso i più giovani, questo come incide sul pubblico più giovane in particolare?

«È stato subito chiaro che con questo cambiamento non volevamo rinunciare ad offrire una programmazione adatta a tutto il pubblico e quindi ci sono ancora gli spettacoli per i bambini. Ma sono declinati anch’essi nella fascia oraria un po’ più tardiva, dalle 18:30 e alle 20:30. Quest’anno il Festival apre uno spazio particolare dedicato proprio al pubblico dei piccolissimi. C’è un programma che si chiama “Conta fino a cinque” e che prevede cinque appuntamenti dedicati proprio alla primissima infanzia».

A differenza degli altri anni, non c’è un unico forte tema centrale. Ci sono diversi temi correlati intrecciati attraverso gli spettacoli. Il primo tema anima l’incontro “Raccontare la libertà con Calvino”, con Mario Perrotta. andato in scema ieri sera. Come si declina questo tema all’interno e attraverso gli spettacoli?

«Il tema dell’edizione emerge sempre nel corso dell’anno, andando a vedere gli spettacoli. Quindi è un po’ come se emergesse dalle sensibilità degli artisti che in quell’anno sembrano appunto mettere l’attenzione su qualcosa di particolare. Non siamo mai noi come commissione artistica ad andare a cercare lo spettacolo che corrisponde a un tema che vogliamo sviluppare. Quest’anno rileggendo la programmazione per gli adulti in particolare sembra che ci sono dei temi che collegano gli spettacoli e uno è sicuramente il tema della libertà. Mario Perrotta definisce la libertà una parola fragile, una bellissima definizione non solo perché si riferisce alla parola in sé, che spesso è mistificata, deformata, abusata, ma proprio anche alla condizione della libertà, cioè la condizione di essere liberi».

Sofia Perissinotto sulla 24esima edizione del Festival narrativo di Arzo

SEIDISERA 22.08.2024, 18:35

  • RSI

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