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Gotthard, una storia scritta nella roccia

Una delle band più famose del nostro paese, un nome che ne rimarca le origini. In arrivo il 14mo album in studio e un nuovo tour

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Gotthard

Facciamo una band? 13.03.2025, 06:10

  • Manuel Schütz Photography
  • Daniele Oldani
Di: Daniele Oldani/Red. 

Siamo a Lugano, nei primi anni Novanta: Steve, Leo, Hena e Marc sono quattro musicisti con la passione per il rock di gente tosta come Led Zeppelin, AC/DC, Van Halen e Whitesnake. Sono proprio questi quattro ragazzi a far scoccare la scintilla da cui hanno origine i Gotthard, una delle band svizzere più amate e acclamate, non solo in patria. 

Dal 1992, anno del debutto discografico, gli album prodotti sono stati diciotto: tredici album in studio e cinque dal vivo. Per un totale di tre milioni e oltre di copie vendute. Questo venerdì, il primo giorno di primavera ci porterà il quattordicesimo album della serie, Stereo Crush.

Il 2009 fu un anno d’oro, con gli ottimi riscontri internazionali ottenuti dall’album Need to Believe, ma appena un anno dopo la band dovette affrontare un tornante drammatico e doloroso, con la prematura scomparsa del cantante Steve Lee, avvenuta negli USA il 5 ottobre 2010, quando aveva solo 47 anni. Facciamo una band? ha reso omaggio al primo cantante dei Gotthard facendone sentire la voce, tratta da alcune interviste d’archivio. Parole da cui traspare fierezza rispetto alla provenienza della band. «È un onore per noi, sempre, ricordare che veniamo da qui. Abbiamo le nostre basi in Ticino, sono anni che facciamo musica in tutti i locali del Ticino, per cui è bello avere la nostra base da qui» raccontava Steve Lee, «Poi chiaramente verso l’esterno interessa poco da dove vieni. La qualità della musica è la cosa più importante, ma sicuramente siamo fieri delle nostre origini».

È stato Nic Maeder a raccogliere la pesante eredità di Steve Lee. La carica nella sua voce ha fornito lo slancio affinché l’avventura dei Gotthard potesse proseguire, come si può apprezzare anche in Thunder & Lightning, singolo che ha anticipato l’uscita di Stereo Crush. Una band affiatata, come scrive lo stesso Maeder sul sito ufficiale della band: «Faccio musica con i miei amici»

Una storia scritta nella roccia del San Gottardo, uno dei luoghi simbolo del nostro paese, nome scelto un po’ come fecero i Boston e i Chicago, che optarono per la città in cui si erano formati. Una ragione sociale con cui hanno suonato in tutto il mondo tra Europa, America, Asia.

Ora non resta che attendere l’uscita del nuovo album, che porterà ancora una volta in tour il chitarrista Leo Leoni e i suoi compagni di viaggio. Il 20 luglio saranno a Locarno, dove riproporranno dal vivo la loro esibizione del 2005 all’Hallenstadion, evento entrato negli annali della musica svizzera. Grazie alla tecnologia e a registrazioni d’archivio sul palco salirà ancora, per un’ultima volta, Steve Lee.

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