“Non c’è stato un momento nella mia vita in cui non ho creduto, non ho lavorato per la pace. Nemmeno nei momenti più bui che ho vissuto”. Così Noa, cantante e attivista israeliana, nel suo messaggio trasmesso all’interno del ciclo natalizio di Alphaville, intitolato “C’era una volta la pace”.
Il suo impegno per la pace risale a trent’anni fa, e coincide con un evento tragico come l’assassinio dell’allora Primo ministro di Israele Yitzak Rabin, consumatosi il 4 novembre 1995. La sua è la voce di una donna testimone dei fatti che scuotono la Terrasanta. “Dopo il 7 ottobre [2023, ndr] non c’è stato un momento in cui non abbia pensato che la pace è l’unica via” racconta. Anche quando le persone intorno a lei si convincevano che la non belligeranza fosse una strada impraticabile, lei sosteneva il contrario. “In quanto artisti, noi non riflettiamo la realtà; noi creiamo la realtà - dichiara - E la realtà che io scelgo di creare è sempre e solo una: costruire ponti di comunicazione, rispetto e pace”.
Un esempio concreto di quanto descritto è la collaborazione che da venticinque anni Noa intrattiene con l’artista israelo-palestinese Mira Awad, sodalizio che ha prodotto la canzone “Think of Others”, qui eseguita dal vivo a New York:
Il brano è l’adattamento di una poesia di Mahmoud Darwish (autore palestinese scomparso nel 2008), di cui Awad ha scritto la musica e Noa curato la traduzione in inglese del testo. Un modo per indicare la via verso la speranza e invitarci a fare lo stesso. “Non accadrà domani, ma se ci crediamo, se continuiamo a parlarne, se siamo noi stessi un esempio di impegno per la pace, ce la faremo”. La fiducia di Noa è incrollabile.
Noa per la pace
RSI Cultura 07.01.2025, 16:32