Nel 1500, sebbene la Svizzera non sia mai stata identificata come uno Stato coloniale, si instaurarono dei legami importanti tra le compagnie commerciali elvetiche ed il sistema coloniale europeo. Rapporti fiorenti, in effetti, che furono intrattenuti sia da aziende della Confederazione, sia da privati cittadini svizzeri, i quali si arricchirono con il commercio di prodotti coloniali, coinvolgendosi anche nello sfruttamento di persone ridotte in schiavitù. Allo stesso modo le opere di missionariato, il servizio di mercenariato negli eserciti europei colonialisti e poi le conoscenze fornite da esperti del settore alle potenze coloniali, così come la diffusione delle teorie razziste insegnate ad esempio nelle università di Zurigo e Ginevra, furono tutti elementi che contribuirono a legittimare il colonialismo sul piano internazionale e la tratta transatlantica degli schiavi.
Intrecci attorno ai quali il Landesmuseum di Zurigo allestisce la mostra ‘Colonialismo, intrecci globali della Svizzera’, ideata anche sulla base delle acquisizioni della recente ricerca scientifica. Attraverso oggetti, opere d’arte, fotografie e documenti si possono quindi ricostruire i molteplici rapporti intrattenuti, ma anche il senso di superiorità che investiva l’Occidente a quel tempo, riflettendo nel contempo anche in modo mirato sul ruolo che quell’eredità coloniale riveste oggi per la Svizzera.
Colonialismo, intreecci globali della Svizzera
RSI Cultura 26.10.2024, 19:00
Molte le attività documentate: dalla storia longeva e lontana legata al commercio di cotone, ai legami colonialisti relativi al cacaocacao (uno dei simboli elvetici per antonomasia), per poi immergersi anche in biografie e in documenti poco conosciuti e spesso controversi, come alcune affissioni con simboli discriminatori e razzisti. Documenti scelti dopo riflessioni accurate, come spiega la direttrice del Museo Nazionale Denise Tonella: «La questione era: li mostriamo oppure no? E alla fine abbiamo deciso di mostrarli, perché effettivamente per comprendere come sono stati costruiti questi simboli, o questo immaginario discriminatorio, è importante mostrare, ma contestualizziamo questi oggetti. [...] Li spieghiamo, in modo da rendere attenti al fatto che non bisognerebbe più utilizzare determinati concetti».
Capire, contestualizzare e spiegare le falle dei periodi passati è probabilmente la chiave migliore per impostare il presente e il futuro in modo diverso.
Le tracce della colonizzazione e della schiavitù in CH
SEIDISERA 24.04.2023, 18:36