Curiosità e trend

Non solo sushi: sakè e ramen alla conquista dei palati svizzeri

Specialità giapponesi come sakè e ramen sono sempre più diffuse e amate anche alle nostre latitudini: conosciamole meglio

  • 20 marzo, 11:30
Ramen
  • unsplash
Di: Patrizia Rennis 

Quando si parla di cucina giapponese, si pensa subito a sushi e sashimi, che sono diventati ormai un pasto piuttosto comune anche da noi, grazie ai tanti ristoranti nipponici che li propongono del nostro Paese. In Giappone, però, esiste una ricchissima tradizione culinaria e di recente altre due specialità stanno spopolando nel nostro territorio, paliamo del ramen e del sakè

Il comfort food giapponese

Non è difficile immagine come il ramen sia diventato un piatto tanto popolare, si tratta di un vero e proprio comfort food. La sua base è un brodo ricco e saporito, che può essere preparato in vari modi: con della carne (spesso maiale) o del pesce, a volte combinato con salsa di soia (shoyu), miso o sale (shio). Il brodo è poi completato con dei noodles e varie guarnizioni come chashu - delle fette di carne di maiale brasata -, uovo con il tuorlo morbido, alghe nori, cipollotto e altre verdure. 
Il ramen è diventato simbolo della cucina nipponica, ma pare che, in realtà, abbia origine in Cina e che, nell’Ottocento, siano stati gli immigrati cinesi a portarlo in Giappone. A inizio Novecento si diffonde tra le classi popolari giapponesi grazie ai chioschi e ai ristoranti che lo servono come pasto veloce e nutriente. La notorietà del ramen esplode anche grazie all’introduzione dei ramen istantanei negli anni ‘50.

Con il passare del tempo il ramen evolve e diventa sempre più popolare all’interno del Paese. Oggi, ogni regione giapponese ha la sua versione di questo piatto:

  • Tokyo Ramen: spesso preparato con un brodo a base di pollo e salsa di soia (shoyu), ha un sapore salato e un brodo relativamente chiaro. I noodles sono sottili e leggermente ondulati.

  • Hakata Ramen (Fukuoka): famoso per il suo brodo tonkotsu, ricco e cremoso, che viene fatto cuocere per ore con ossa di maiale. I noodles sono sottili e vengono spesso serviti con una varietà di condimenti, tra cui il grasso di maiale (kasu) per un sapore più intenso.

  • Sapporo Ramen: si distingue per il suo brodo a base di miso, spesso arricchito con olio di sesamo. È anche noto per essere servito con mais, burro e verdure.

  • Kyoto Ramen: la versione di Kyoto tende ad essere più delicata, con un brodo a base di pollo o pesce, e i noodles sono più spessi rispetto ad altri tipi.

Saké
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Il “vino di riso” giapponese

Il sakè, è una delle bevande alcoliche più iconiche e distintive del Giappone. La sua storia risale a più di 2’000 anni fa e la sua produzione è considerata una vera e propria arte. Chiamato anche “vino di riso”, in realtà il sakè non è paragonabile al nostro vino. Si tratta di una bevanda fermentata a base di riso, acqua, lievito e koji - un tipo di muffa che avvia il processo di fermentazione -. La fermentazione trasforma gli zuccheri del riso in alcol e, a seconda delle tecniche di produzione, produce un risultato che può variare dall’essere più dolce o più secco, leggero o complesso.

Secondo le leggende, la bevanda sarebbe nata grazie alla scoperta accidentale della fermentazione del riso. 

Il sakè esiste in molte varianti, le principali categorie sono:

  • Junmai: è prodotto senza l’aggiunta di alcol distillato, risulta più corposo e ricco di sapore.

  • Ginjo: è prodotto con un riso raffinato almeno al 40%, il che lo rende più leggero e fruttato. Questo tipo di sakè è considerato di alta qualità e presenta note più sottili e delicate.

  • Daiginjo: è prodotto con un riso raffinato al 50% o più. È uno dei sakè più pregiati e ha un sapore elegante e raffinato, con un bouquet aromatico complesso.

  • Nigori: è un tipo di sakè torbido che non viene completamente filtrato, lasciando al suo interno delle particelle di riso. Ha un sapore più dolce e cremoso.

  • Koshu: è un sakè invecchiato. Venendo maturato per anni, sviluppa sapori più complessi, con note di frutta secca, caramello e spezie.

Il sakè può essere consumato in diversi modi, quelli meno raffinati o più corposi, spesso, sono serviti caldi. Il sakè caldo viene tradizionalmente versato in piccole tazze, ad una temperatura intorno ai 40 - 50 °C. I sakè più raffinati e leggeri, vengono invece generalmente serviti freddi, per esaltarne il profilo aromatico delicato.

Tradizionalmente viene consumato durante celebrazioni, cerimonie religiose e momenti di condivisione e viene servito in piccoli bicchieri o coppe di ceramica.

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Sakè e Ramen

Il gioco del Luca 15.03.2025, 17:00

  • RSI
  • Luca Ferrara

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