C’è qualcosa di magico in una cena a lume di candela. Il tintinnio dei calici, lo scintillio di una fiamma che danza nel buio, l’attesa tra una portata e l’altra mentre gli sguardi si intrecciano. Fin dall’antichità, gli innamorati hanno cercato nei piaceri della tavola un alleato per conquistare il cuore (e il corpo) dell’altro. Dai banchetti rinascimentali ricolmi di spezie esotiche, ai menù studiati nei minimi dettagli per far breccia nell’anima di chi amiamo, l’idea che il cibo possa accendere la passione è una delle più affascinanti che la cultura gastronomica abbia mai tramandato.
Ma i cibi afrodisiaci funzionano davvero o sono solo il frutto di credenze popolari e di un pizzico di suggestione? Per rispondere a questa domanda, oltre a esplorare la storia e le curiosità legate a questi alimenti, abbiamo chiesto il parere della dottoressa Maria Mallone, dietista EOC, che ci aiuterà a capire cosa dice realmente la scienza sul legame tra cibo e desiderio sessuale.
Afrodisiaci a tavola: mito o realtà?
L’idea che alcuni alimenti possano fungere da afrodisiaci, stimolando il desiderio o migliorando le prestazioni sessuali, è radicata in molte culture. Tuttavia, le evidenze scientifiche a supporto di tali effetti sono limitate. Lo conferma Maria Mallone, dietista EOC: «Ad oggi mancano o sono inconcludenti le prove scientifiche che dimostrano dei nessi tra assunzione degli alimenti presentati come afrodisiaci e l’aumento della libido o delle prestazioni sessuali. Nella maggior parte dei casi le credenze popolari e la suggestione psicologica-emozionale giocano un ruolo predominante».
Non esistono, dunque, prove che dimostrino quanto le fragole possano scaturire sogni peccaminosi rispetto a un mandarino o a una mela, ma ci si basa su esperienze e simbolismi che ci portiamo dal passato, da antiche credenze, così come da valutazioni personali che possono essere influenzate da colori, profumi e forme.
Il vero legame tra desiderio e cibo, dunque, sarebbe da ricercare nel desiderio e funzione del cervello.
La vista, l’odore o il semplice ricordo di un cibo sono in grado di evocare un’infinità di sensazioni.
«Desiderio sessuale, gusto e olfatto sono funzioni collocate nel nostro cervello nelle medesime aree, quella dell’ipotalamo - spiega la dottoressa Mallone -. I cibi considerati afrodisiaci, cioè in grado di migliorare le prestazioni sessuali, in realtà agiscono per la maggior parte sulla componente psichica grazie ad esperienze sensoriali (sapore, forma, profumo, consistenza) e a fattori psicologici e culturali, che in alcuni casi hanno anche un effetto placebo».
Cibi che hanno fama afrodisiaca per motivi simbolici o culturali
È indubbio che alcuni cibi abbiano una reputazione più afrodisiaca di altri, vuoi per credenze che ci portiamo dal passato, vuoi per odori o forme.
La mela è da sempre un simbolo di tentazione e peccato.
Il tartufo, raro e aromatico, è considerato affascinante e prezioso.
Le fragole, con il loro colore rosso acceso, evocano la passione; così come la loro forma: perfetta per imboccare l’amata o l’amato.
Il peperoncino, oltre ai suoi effetti vasodilatatori, ha una forma che richiama simboli di fertilità.
Alimenti che influiscono indirettamente e positivamente sulla sessualità
Alcuni cibi ritenuti afrodisiaci, pur non avendo un effetto afrodisiaco diretto, contengono sostanze che possono influenzare indirettamente la sessualità perché posseggono proprietà vasodilatatorie, stimolano i sensi ed agiscono come regolatori ormonali e di diversi neurotrasmettitori.
«Ad esempio - puntualizza Mallone - in realtà il cacao, dal punto di vista scientifico, più che aumentare l’erotismo favorisce il rilascio di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori che migliorano il benessere e riducono l’ansia, creando le condizioni ideali per un aumento del desiderio sessuale. Anche la feniletilamina, contenuta nel cacao, viene trasformata dall’organismo in tirosina, precursore di neurotrasmettitori che influiscono sulla serenità e sul piacere. Come il cacao, però, anche alimenti quali la carne, contengono aminoacidi come carnitina e L-arginina in grado di migliorare il flusso sanguigno, fondamentale per la risposta sessuale».
Alcuni esempi
- Il cacao è noto per aumentare i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che potenzia il desiderio e l’eccitamento sessuale. Inoltre, contiene feniletilamina e teobromina, composti che stimolano la produzione di endorfine e dopamina, entrambe legate all’eccitazione sessuale e alla gratificazione.
- La carne è ricca di aminoacidi come carnitina e L-arginina, in grado di migliorare il flusso sanguigno, fondamentale per la risposta sessuale.
- Il peperoncino ha un’azione vasodilatatoria, aumentando il flusso sanguigno, anche nelle zone intime. La capsaicina, responsabile del gusto piccante, ha proprietà analgesiche e stimolanti, perché è un vasodilatatore, anti-aterosclerotico, ed antipertensivo.
- Le ostriche, pur essendo considerate da sempre un cibo afrodisiaco, non contengono sostanze che abbiano effetti diretti sulla sessualità. Tuttavia, il loro alto contenuto di zinco è utile per la sintesi del testosterone.
L’ormone della giovinezza e gli alimenti da evitare
Per mantenere una vita sessuale soddisfacente, gli esperti consigliano di seguire uno stile di vita sano che passa anche dall’alimentazione. Nuove ricerche scientifiche, infatti, attestano i benefici sulla sessualità di determinati cibi, o meglio, del loro contenuto di vitamine antiossidanti, aminoacidi, fitormoni e altre sostanze.
«In entrambi i sessi - spiega Mallone - è fondamentale il ruolo rivestito anche dal DHEA, l’ormone della giovinezza per eccellenza e precursore degli ormoni sessuali come testosterone, estrogeni e progesterone.
Si mantiene un’equilibrata produzione di DHEA con un menu ricco di frutta, verdura, carne, uova e pesce, e povero, se non privo, di alcolici, caffeina, dolci».
I cibi che interferiscono negativamente sulla funzionalità degli organi sessuali e condizionano anche il desiderio, infatti, sono quelli che favoriscono l’aumento dei valori di grassi e zuccheri nel sangue, responsabili dell’insorgenza di dislipidemie (disturbi ormonali e metabolici) e di diabete.
Occhio agli eccessi
Anche se alcuni alimenti possono avere effetti benefici sulla circolazione o sull’umore, non bisogna esagerare. Un consumo eccessivo di cibi afrodisiaci o integratori a base di erbe potrebbe portare a problemi di salute. Ad esempio, troppo sale favorisce l’ipertensione, una condizione che può compromettere la funzionalità sessuale; così come non bisogna consumare quantità eccessive di formaggi o grassi saturi. Anche con gli “afrodisiaci”, dunque, non bisogna esagerare: «È sempre bene adattarne il consumo al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente consumo - sottolinea la dietista EOC Maria Mallone - Anche un menù con piatti semplici può diventare afrodisiaco se le ricette stimolano anche i sensi dell’olfatto, della vista e del gusto».
Eros & Food: dimmi come mangi e ti dirò come fai l’amore!
RSI Food 15.12.2022, 19:00
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Cibi afrodisiaci nella letteratura con il Dott. Omero Rompini
La letteratura sugli alimenti afrodisiaci risale a quasi un secolo fa con la pubblicazione nel 1926 de “La cucina dell’amore” del Dott. Omero Rompini, pseudonimo dell’autore che per primo dedicò un intero libro alla cucina afrodisiaca. In esso proponeva menù specifici per conquistare diversi tipi di donne, curando ogni dettaglio, dall’atmosfera alla scelta del ristorante.
https://rsi.cue.rsi.ch/food/collezioni/Ricette-per-un-San-Valentino-goloso--1810404.html
Fonti:
Rompini, "La cucina dell’amore", Catania Libreria Tirelli, 1926