Nell’anno appena trascorso, grazie al telelavoro, molti di noi si sono dedicati alla cucina, sperimentando i piatti più “trendy” del momento. Dalle colorate Poké Bowls, alle piadine piegate in quattro che hanno spopolato su TikTok, ci siamo dati da fare. Che il mondo ritorni verso una maggiore apertura, o che si continui a lavorare dal comfort delle nostre mura domestiche, quali saranno le principali tendenze salutari del 2022? Ecco cosa ci racconta Chiara Jasson.
Un mondo sempre più “veg”
Le persone che adottano uno stile alimentare vegetariano per motivi di salute, per convinzioni etiche o ambientali sono sempre più numerose. Negli ultimi anni abbiamo visto un netto aumento di prodotti vegetali nei nostri supermercati. Persino i ristoranti, qualche grotto a parte, si sono adeguati proponendo sempre più opzioni “plant-based”. Oltre ai vegetariani e ai vegani convinti, continuano ad aumentare anche le persone che scelgono di ridurre il consumo di carne e derivati animali a favore di alternative più sane. Da qui nasce una tendenza popolare oltre oceano: il reducetarianism. Reduce... cosa?! Reduce, dall’inglese “ridurre”.
Si tratta di un movimento composto da individui impegnati a mangiare meno carne - carni rosse, pollame, pesce e frutti di mare - e anche meno uova e latticini. In pratica, niente estremismi, massima flessibilità. Insomma, il mantenimento di una dieta onnivora, con la riduzione consapevole del consumo di prodotti animali.
Oltre all’arrivo certo di nuovi prodotti 100% veg, vedremo anche delle versioni onnivore con meno carne o derivati animali. Pensate a un hamburger composto da meno manzo con l’aggiunta di funghi, o a un delizioso ragù metà carne e metà lenticchie. Le possibilità sono infinite.
Un’iniziativa di successo, che vedremo sicuramente anche quest’anno, è il Veganuary la scelta cioè di diventare vegani durante il mese gennaio.
Sober curiosity: una tendenza partita dagli Stati Uniti già anni fa ed in crescente aumento
Il nome pare astruso, ma in realtà si tratta della scelta consapevole di consumare meno alcol. Durante questi anni di pandemia e lockdown, il consumo di vino e alcolici è aumentato drasticamente, spesso con conseguenze preoccupanti per la salute. Per contrastare questa tendenza sono esplosi, nel mondo aglosassone, il Dry January e il Sober October. L’idea è di concedersi ogni tanto una pausa dall’alcol, e dare una tregua al nostro fegato.
Bevande funzionali
Un consumo di alcolici più consapevole ha portato molte aziende a sviluppare delle bevande alternative alcohol-free per permettere alle persone di avere una vita sociale normale, senza gli effetti indesiderati dell’etanolo. Dimenticatevi le serate al bar con un bicchiere di acqua del rubinetto in mano mentre i colleghi si danno alla pazza gioia. Sono in arrivo acque vitaminizzate, kombucha in mille varianti, bollicine alle erbe medicinali, fermentati naturali probiotici che continueranno a essere sempre più disponibili anche dalle nostre parti.
Aceti fruttati
Dopo l’ascesa dell’aceto di mele, promosso da banale condimento a super-cibo dalle proprietà probiotiche e dimagranti (tanto che è stato trasformato anche in caramella gommosa), nel 2022 vedremo in commercio una maggiore varietà di aceti aromatizzati prodotti dalla fermentazione di diversi frutti. Da quello al melograno alla combo mango-peperoncino, ne avremo per tutti i gusti. Inutile dire che non sarà più la solita insalata.
Alimenti funzionali
Meno zuccheri, farine raffinate, meno grassi di qualità scadente, ma non solo. Nel 2022 vedremo l’arrivo di molti prodotti che promettono al consumatore un vero e proprio valore aggiunto. Biscotti e creme spalmabili a basso impatto glicemico, per mantenere stabili i livelli di energia. Barrette proteiche al collagene, per una pelle più luminosa. Snack contenenti vitamine, omega 3 ed erbe adattogene per sostenere le nostre funzioni cerebrali. O ancora, pasta e pane a base di cereali antichi che non hanno subito modifiche genetiche artificiali indotte dall’uomo e promettono di favorire il buon funzionamento del sistema immunitario.
Zero sprechi
Pensate che nei paesi industrializzati il consumatore arriva a buttare fino al 40%, con conseguenze negative per l’ambiente e il portafogli. A livello individuale possiamo ridurre gli sprechi pianificando un menu settimanale per comprare in modo più mirato solo ciò di cui abbiamo bisogno. Possiamo anche migliorare controllando le scadenze indicate sugli alimenti; conservando bene i cibi; scegliendo anche frutta e verdura non perfetti esteticamente ma magari nutrienti e saporiti; riutilizzando gli avanzi in modo creativo, e così via.
La buona notizia è che molte aziende hanno messo la lotta agli sprechi alimentare al centro delle loro politiche. Ad esempio, un grande produttore di prodotti caseari ha lanciato recentemente una linea di yogurt chiamata Good Save, con l’aggiunta di frutta che andrebbe altrimenti buttata. Altri ancora, producono chips a base di patate e patate dolci esteticamente ‘brutte’. Anche nei nostri supermercati troviamo marchi di verdure definite ‘uniche’, ovvero non conformi ai classici canoni estetici ma comunque deliziose.
Anche nel 2022 continueremo a vedere una crescita di servizi come Too Good To Go, l’app nata nel 2015, in Danimarca, dall’idea da un gruppo di “waste warrior” motivati a rafforzare la lotta contro gli sprechi alimentari. Questo servizio attivo anche in Ticino permette di acquistare i prodotti invenduti negli scaffali dei supermercati, nei ristoranti o nei take away – cibo di qualità che andrebbe altrimenti a finire nelle discariche.
Insomma, più vegetale, meno alcol e alternative per chi decide di ridurre il consumo di ciò che non giova alla salute e all’ambiente. Vero, una dieta equilibrata dovrebbe basarsi principalmente sul consumo di prodotti naturali, ma anche l’industria nel 2022 sembra intenzionata a proporre più cibi funzionali e salutari. Buone notizie quindi, per iniziare l’anno prendendoci più cura di noi.