Nel mondo mezzo miliardo di persone soffrono di diabete e in Svizzera si contano circa mezzo milione di casi. Ogni anno, il 14 novembre ricorre la Giornata mondiale del diabete istituita dall’IDF (Federazione Internazionale del diabete) e dall’OMS nel 1991 per accrescere la consapevolezza e la prevenzione di questa malattia. La metà delle persone diabetiche, infatti, non sa ancora di essere affetta da questa malattia.
Il diabete, “la malattia dello zucchero”
Con l’alimentazione assumiamo glucosio che serve da carburante per le cellule del nostro organismo. Una volta ingerito sotto forma di zucchero semplice questo viene assorbito a livello intestinale e, attraverso la circolazione sanguigna, viene trasportato in tutto l’organismo. Questo processo di assimilazione del glucosio avviene grazie all’insulina (prodotta dal pancreas). Il diabete mellito inibisce, in parte o del tutto, il processo di trasformazione del glucosio, questo si accumula così nel sangue in quantità eccessive. Se non viene trattato per lungo tempo può provocare malattie secondarie ai vasi sanguigni e al sistema nervoso.
Nel 2023 i temi della Giornata mondiale del diabete sono l’accesso alle cure per tutti e la prevenzione del diabete tipo 2, ma cosa differenzia il diabete di tipo 2 a quello di tipo 1?
Diabete tipo 1 e diabete tipo 2: differenze e prevenzione
Circa il 10% dei diabetici soffre di diabete tipo 1, una forma di malattia autoimmune che comporta una carenza insulinica assoluta. L’insorgenza di questo tipo di diabete non è influenzabile e non è certo cosa la scateni, potrebbe essere legata a fattori genetici. Attualmente non è curabile e chi ne è affetto necessita per tutta la vita di somministrazioni di insulina.
Con il 90% circa dei casi, il diabete di tipo 2 è la forma di diabete largamente più diffusa. In passato veniva chiamato anche “diabete senile” per la sua insorgenza che avveniva tipicamente oltre i 40 anni, oggi viene diagnosticato sempre più spesso anche in giovani adulti con problemi di sovrappeso. Le persone che ne soffrono continuano a produrre insulina, ma non in quantità sufficiente, oppure le loro cellule non sono più in grado di utilizzare il glucosio in modo efficace. Sono stati riconosciuti numerosi fattori di rischio nell’insorgenza del diabete tipo 2 come la familiarità, la sedentarietà e il sovrappeso. Una causa frequente è l’iperalimentazione prolungata negli anni combinata con l’obesità (un forte sovrappeso).
L’OMS consiglia di consumare al massimo 25 g di zucchero al giorno a testa, in Svizzera in media ne consumiamo 100 g e alcune persone arrivano fino a 300 g. Un consumo eccessivo dovuto anche agli “zuccheri nascosti” negli alimenti.
Come va… con il diabete?
Come va? 09.11.2021, 21:10
Fonti:
www.bag.admin.ch