Ambiente

Anche in Svizzera ci sarà sempre meno acqua 

Il ritiro dei ghiacciai e estati sempre più secche e calde impatteranno sulla nostra risorsa più preziosa: ne parliamo nella giornata a lei dedicata 

  • Oggi, 06:42
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L'acqua color smeraldo del Lai da Rims (Cantone dei Grigioni)

  • Il giardino di Albert/C. Bernasconi
Di: red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

L’acqua è alla base di ogni forma di vita. Tuttavia, sebbene i tre quarti della superficie terrestre sia ricoperta da questo elemento, solo l’un percento è disponibile direttamente come acqua potabile. Il nostro “oro blu” è quindi raro e prezioso. 

La Giornata mondiale dell’acqua, che cade ogni 22 marzo, è stata istituita dall’ONU per ricordare l’importanza e lo sfruttamento delle risorse idriche del Pianeta da parte dell’uomo e tra i suoi scopi c’è il raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile 6, che punta a fornire acqua e servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030.

iStock-Giornata mondiale dell'acqua

Giornata mondiale dell'acqua

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Sebbene tale ricorrenza si festeggi dal 1993, i dati sulle risorse idriche del pianeta sono poco confortanti: l’allarme che l’ONU ha lanciato già alcuni anni fa mette in evidenza che il fabbisogno globale di acqua corrente aumenta dell’1% all’anno, un dato cha fa riflettere se immaginiamo che tra 30 anni potremmo aver bisogno del 30% di acqua in più. Ma questa risorsa non è infinita e la sua disponibilità pro capite è sempre più esigua, in particolare per il suo crescente utilizzo nei settori industriale, agricolo e tessile e come diretta conseguenza dei cambiamenti climatici. Molte (troppe) persone ancora oggi non hanno accesso all’acqua potabile.

Secondo dati recenti, nel 2022, circa 2,2 miliardi di bambini, donne e uomini non disponevano di acqua potabile gestita in modo sicuro e, tra di loro, circa 115 milioni di persone bevevano acqua di superficie. Inoltre, 3,5 miliardi di persone non avevano ancora a disposizione dei servizi igienico-sanitari adeguati.

Dossier: ghiacci in crisi

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    • Natascha Fioretti

Il tema scelto per la Giornata mondiale dell’acqua 2025 dalle Nazioni Unite è la conservazione dei ghiacciai. La loro acqua di fusione è infatti una fonte indispensabile per l’acqua potabile, l’agricoltura, l’industria, la produzione di energia pulita e la salute degli ecosistemi.

La Svizzera è uno dei paesi europei più ricchi di acqua grazie a fiumi, laghi, ghiacciai e acque sotterranee. Purtroppo, i cambiamenti climatici stanno alterando la distribuzione delle precipitazioni sull’arco dell’anno, con conseguenti importanti differenze della disponibilità idrica da una stagione all’altra. Una situazione che tocca anche il Ticino. Infatti, stiamo assistendo sempre più frequentemente a periodi di siccità prolungata, come nel 2022, quando si è registrata una riduzione del 50% delle precipitazioni nel Mendrisiotto e del 30% nel resto del Ticino rispetto alla media.

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Vista sui ghiacciai nella regione del Piz Roseg (canton Grigioni)

  • Il giardino di Albert/C. Bernasconi

Diversi glaciologi riuniti davanti ai media sullo Jungfraujoch, hanno avvertito che i ghiacciai svizzeri si sono già sciolti a tal punto che in futuro libereranno meno acqua ogni anno. Dal 2000 hanno infatti perso circa il 40% della loro massa. In futuro, pertanto, la quantità di acqua si ridurrà notevolmente, soprattutto nelle estati calde e secche, con ripercussioni su gran parte dell’Europa attraverso i principali fiumi come Reno, Rodano, Po e Danubio. E le condizioni non sono buone nemmeno quest’anno. Secondo le prime misurazioni, la quantità di neve sui ghiacciai è molto al di sotto della media, in particolare nella Svizzera orientale.

Gli ultimi anni sono stati estremi e nei soli anni 2022 e 2023 i ghiacciai svizzeri hanno perso complessivamente il 10% del loro volume

Matthias Huss, glaciologo, Politecnico Federale di Zurigo

Secondo i ricercatori, è probabile che il 90% dei ghiacciai svizzeri scompaia entro la fine del secolo, tanto che non rimarrebbe alcun ghiacciaio al di sotto dei 3200 metri. Il loro continuo ritiro avrà molteplici conseguenze. Il paesaggio cambierà in modo significativo e le regioni turistiche delle Alpi dovranno adattare la loro offerta. Inoltre, pericoli naturali come frane e inondazioni saranno sempre più frequenti.

Malgrado ciò, oltre un quarto dei ghiacciai svizzeri potrebbe essere salvato grazie a una buona salvaguardia del clima a livello globale. Lo ha sottolineato l’Accademia svizzera delle scienze (SCNAT), pubblicando oggi una scheda informativa sul tema. Il documento riassume lo stato attuale delle conoscenze sul ritiro dei ghiaccia, le conseguenze sulla società e le possibili opzioni di intervento.

Maggiori informazioni e consigli per valorizzare l’acqua potabile in Ticino e usarla in maniera adeguata sono disponibili sul sito dell’amministrazione cantonale oppure sul sito dell’Associazione Acquedotti Ticinesi.

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