Ogni anno le Giornate cinematografiche di Soletta ospitano la serata in cui l'Ufficio federale della cultura e l'Accademia del cinema ufficializzano le nomination per il Premio del cinema svizzero.
L'annuncio previsto per le 18 di mercoledì 27 gennaio riveste certo un forte significato simbolico - elencare i nomi e i titoli in lizza per gli "oscarini nazionali" che verranno poi assegnati in marzo - ma ne ha anche uno molto più concreto: tutti i nominati ricevono un premio in denaro, secondo quanto stabilisce la legge sulla cultura laddove dice che la Confederazione deve premiare le eccellenze nelle arti. Certo, più in là solo uno per categoria potrà vincere il Quartz, ma per la gloria da caminetto c'è tempo, perché come è facile comprendere è il momento delle nomination ad essere tangibile.
La domanda della vigilia quest'anno è una sola: riusciranno i megasuccessi per ragazzi Heidi e Una campana per Ursli a trovare tra gli accademici del cinema lo stesso riscontro che hanno avuto dal pubblico? Entrambi i titoli in Svizzera sono volati oltre le 400mila presenze in sala. Heidi di Alain Gsponer è già uscito anche in Germania, Portogallo e in altri paesi, con un totale record per un film svizzero di oltre 1 milione e mezzo di spettatori. Deve ancora uscire in Francia (2 febbraio), nella Svizzera italiana e in Italia (3 marzo), ma alla fine le nazioni toccate dovrebbero essere molte altre e gli spettatori pure. Ursli è invece un fenomeno più nazionale, però il film di Xavier Koller basato sui libretti della coppia Chönz/Carigiet ha comunque fatto una cavalcata entusiasmante.
Una cosa è certa: la capretta Zila farà il tifo per Uorsin-Ursli. Bianchina e le altre caprette del nonno di Heidi beleranno in favore della pastorella più famosa del mondo. Basterà a fare il pieno di nomination? Gli outsider in questi casi sono sempre dietro l'angolo e l'annata svizzera ha riservato vari titoli d'autore, meno conclamati, che potrebbero trovare presso l'Accademia una certa udienza.
MZ