Incidenti fuori pista, cosa possono fare le assicurazioni

Avventurarsi fuori dalle piste battute con gli sci o lo snowboard è perfettamente legale in Svizzera. Al di fuori delle piste segnalate, c’è ancora una fascia di due metri messa in sicurezza, poi si è tecnicamente già fuori pista, spiega alla RTS Nicolas Duc, presidente della Commissione svizzera per la prevenzione degli infortuni sulle piste per sport sulla neve (SKUS).

Per fare fuori pista, sottolinea DUC, bisogna semplicemente rispettare alcune regole e prendere alcune precauzioni armati di buon senso, in particolare quando il rischio di valanghe è alto.

“Bisogna equipaggiarsi con un rilevatore di vittime da valanga, una pala e una sonda per poter effettuare i primi soccorsi e liberare una persona nel caso in cui si verifichi una slavina. Ma l’elemento più importante è la formazione. Corsi sono organizzati in varie stazioni delle Alpi per sensibilizzare e formare a questa attività che richiede certe competenze, come qualsiasi altra attività sportiva”, spiega.

Nicolas Duc conferma che in caso di infortuni, se sono state prese le precauzioni raccomandate, non c’è rischio di penalità particolari da parte delle assicurazioni. “In questo caso, si parte dall’idea che avete studiato l’itinerario, vi siete informati sul bollettino delle valanghe, avete magari contattato il responsabile della sicurezza del comprensorio per sapere dove era possibile andare. Se si verifica un incidente, non ci sarà alcuna penalità particolare, poiché lo sci fuori pista è un’attività sportiva come un’altra se praticata in modo ragionevole”, spiega.

E se l’incidente si verifica mentre si è accompagnati da un monitore o da una guida alpina? “Questa persona assume una posizione di garante. La domanda che a volte si pone per loro è se devono dire di no ai loro clienti quando il loro livello di sci non è sufficiente. Non è sempre piacevole, ma fa parte del dovere di garante”, risponde Duc.

Cosa succede quindi se il livello di preparazione o tecnico della vittima non è sufficiente? “Se la compagnia di assicurazione riesce a dimostrare che non avevate davvero il livello adeguato e che avete compiuto quella che viene chiamata una “impresa temeraria”, potrebbero essere applicate penalità che vanno dalla riduzione alla soppressione della copertura assicurativa. Sarebbe una battaglia tra esperti”, riassume.

Se uno sciatore fuori pista dovesse innescare una valanga e la colata di neve arriva sulla pista e ferisce un’altra persona, chi è ritenuto responsabile? “Se la valanga viene innescata praticando il fuori pista quando il pericolo è elevato e arriva sulla pista segnalata, la persona rischia di essere condannata penalmente per perturbamento della circolazione pubblica, una condanna penale che ha conseguenze in termini di copertura assicurativa per quanto riguarda i costi di soccorso, trasporto, evacuazione dei feriti e ricerca delle persone” spiega Duc.

Lo specialista aggiunge che se chi ha innescato la valanga resta ferito, “l’impresa temeraria e la negligenza grave in caso di colpa sono due casi in cui l’assicurazione contro gli infortuni può rifiutarsi di entrare in materia” nel pagamento, ad esempio, dell’indennità di perdita di guadagno durante il periodo di inattività.

Ma Duc rassicura: “Quando le condizioni sono buone, lo sci fuori pista è molto divertente. Se lo si fa in un contesto sicuro, non c’è motivo di demonizzarlo. Bisogna semplicemente farlo in modo consapevole e sicuro”.