Le posizioni di giovani donne e uomini si stanno allontanando e questa una tendenza che viene rilevata a livello globale. Anche dalle risposte del sondaggio della SSR “Svizzera, come stai?” è emersa questa divergenza e un’analisi mette in evidenza quali siano i campi in cui le risposte di donne e uomini tra i 16 e i 39 anni differiscono di più.
Le differenze sono particolarmente evidenti sui temi della tolleranza e del trattamento delle minoranze: tra i giovani uomini una maggioranza ritiene che “woke” e “gender” siano uno pseudo problema delle persone benestanti che vivono in città, mentre l’opposto è vero per le giovani. Posizioni simili si possono identificare anche per quanto riguarda la possibilità di dire quello che si vuole, anche se dovesse offendere qualcuno, e l’accettazione di una battuta razzista tra amici.
I ruoli si invertono però quando si tratta di tolleranza in campo amoroso: una maggioranza delle giovani afferma di non riuscire a immaginare una relazione con una persona che abbia opinioni politiche chiaramente diverse, mentre per una maggioranza risicata dei giovani non sarebbe un problema. Le donne sono anche molto più sensibili a quello che gli altri pensano di loro: i due terzi dicono di preoccuparsene, mentre una maggioranza degli uomini non mostra interesse.
Lo stress preoccupa più le giovani
Naturalmente ci sono anche molti ambiti in cui i giovani sono d’accordo. Ad esempio, indipendentemente dal genere, circa la metà si dice molto soddisfatta dalla propria vita. Le differenze riemergono però quando si tratta di valutare il proprio futuro finanziario: un terzo dei giovani si dichiara fiducioso, ma la proporzione crolla al 18% tra le giovani.
In ambito lavorativo non ci sono veri e propri contrasti, ma delle sfumature interessanti. Ad esempio, oltre 9 giovani donne su 10 concordano sul fatto che sempre più persone sono sopraffatte dallo stress sul posto di lavoro, mentre tra gli uomini l’opinione è un po’ meno diffusa. La differenza è invece decisamente più marcata sull’idea che in Svizzera basti lavorare sodo per uscire dalla povertà: oltre la metà dei giovani è d’accordo, mentre due terzi delle giovani ritiene che non sia vero.
La situazione è simile per quanto riguarda la politica climatica: il 70% delle giovani donne pensa che in Svizzera si debba rinunciare all’elevato tenore di vita per fermare il cambiamento climatico; una leggera maggioranza di giovani uomini non è d’accordo.
Non sorprende che non ci sia accordo tra le giovani generazioni sull’uguaglianza di genere. I tre quarti delle donne ritiene che nella società svizzera uomini e donne non siano trattati allo stesso modo, mentre quasi un uomo su sei pensa di sì. Una ragione potrebbe essere la diversa esperienza personale: mentre il 57% delle giovani donne dice di essere stata discriminata a causa del proprio sesso, questo accade solo al 18% dei giovani uomini.
Questi dati, secondo Urs Bieri di gfs.bern, mostrano una “crescente impazienza delle giovani donne riguardo alla situazione di genere”. Crescono in un ambiente che dice loro: tutti sono uguali. “Quando poi hanno un’esperienza diversa nella loro vita quotidiana, reagiscono in modo implacabile verso i privilegiati, cioè gli uomini”, dice Bieri. Questo è un pericolo per il sistema politico in Svizzera? Bieri non si dice preoccupato: “Ci sono ancora abbastanza elementi che tengono insieme la società svizzera”.
Il sondaggio
I risultati di “Svizzera, come stai?” si basano su un sondaggio rappresentativo di 51’182 residenti in Svizzera. È stato condotto dall’istituto di ricerca Gfs.bern nei mesi di maggio e giugno 2024 per conto della SSR. Si tratta della seconda edizione del sondaggio. Rispetto alla versione dell’anno scorso, alcune domande erano nuove o diverse, ma la maggior parte erano identiche.
3000 intervistati sono stati selezionati da un panel online da Gfs.bern, al fine di ottenere un quadro rappresentativo della popolazione svizzera (dai 16 anni in su). Il campione è stato stratificato in base alla regione linguistica e proporzionato in base all’età e al sesso.
Gli altri partecipanti hanno completato il questionario online. Sono stati invitati a farlo tramite i canali della SSR, ma hanno deciso autonomamente se partecipare o meno. Questo metodo di indagine non è rappresentativo. La rappresentatività viene raggiunta attraverso specifiche procedure di ponderazione e convalida dei dati.
Il questionario comprendeva circa 300 domande. Per garantire che un’intervista non durasse più di 20 minuti circa, Gfs.bern non ha posto le stesse domande a tutti gli intervistati. L’errore di campionamento è di ±1,8% al 50/50 e 95% di probabilità.
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