Analisi

Lobby a Berna: chi sale e chi scende

Le ultime elezioni federali hanno cambiato anche gli equilibri di forza dei gruppi di interesse in Parlamento

  • 10 aprile, 06:06
  • 25 aprile, 11:54
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Palazzo federale non è frequentato solo da politici

  • Keystone
Di: Viviane Stadelmann, Julian Schmidli (SRF)/sf 

Dopo le elezioni federali non è solo la distribuzione dei seggi in Parlamento a influenzare la politica svizzera. Anche i gruppi di interesse condizionano le scelte politiche attraverso le loro attività di lobbismo. Gli stessi consiglieri nazionali e agli Stati giocano un ruolo importante in queste operazioni, con i loro legami con i diversi gruppi di interesse.

Queste attività sono sotto la lente di Lobbywatch e la SRF ha analizzato i dati raccolti dall’associazione per tracciare il quadro delle lobby dopo le elezioni.

La lobby ambientalista grande perdente

Se si tiene conto dei mandati retribuiti e non retribuiti, il gruppo di interesse che ha subito la maggiore flessione è quello ambientale. Un riflesso della perdita di seggi da parte di Verdi e Verdi liberali.

Il calo è da ricondurre dalla partenza di alcune persone con molti legami con gruppi ambientalisti, mentre guardando alla distribuzione dei mandati sul Parlamento in generale, la flessione è un po’ minore. Mentre nell’ultima legislatura il 68% dei parlamentari aveva legami con le lobby ambientaliste, oggi la percentuale è attorno al 52%.

Anche i gruppi di interesse legati alla sanità e alla politica estera hanno visto diminuire i mandati tra i deputati, ma sono tra i gruppi di lobby più importanti e restano molto rappresentati in Parlamento a Berna.

Non tutti i mandati dei gruppi di interesse sono retribuiti. Quelli legati al settore ambientale, ad esempio, sono pagati meno spesso. Guardando alle lobby che retribuiscono l’impegno dei parlamentari, quelle dell’energia e dei trasporti hanno perso il più alto numero di mandati retribuiti, nove ciascuna.

L’economia guadagna influenza

C’è anche chi ha guadagnato influenza in seguito alle elezioni, in particolare la lobby dell’economia e della politica interna, che sono anche quelle con il maggior numero di mandati retribuiti in Parlamento.

Se si tiene conto anche dei mandati non retribuiti, quasi tutti sotto la cupola a Berna, circa il 95% dei parlamentari, hanno un legame con il settore economico.

Guardando più in dettaglio ai singoli gruppi di pressione, quello legato ai trasporti pubblici ha perso il maggio numero di mandati, mentre quelli legati al settore energetico, al turismo e agli ospedali non hanno perso influenza.

Più mandati retribuiti ai partiti borghesi

Spostando l’attenzione sui partiti, sono il Centro e l’UDC ad avere più legami con le lobby, con rispettivamente 294 e 281 mandati retribuiti. Entrambe le formazioni politiche hanno anche guadagnato seggi al Consiglio nazionale (UDC +9, Centro +1) e, all’inizio della nuova legislatura, hanno anche aumentato il numero di mandati retribuiti.

Segue a poca distanza il PLR, che ha perso un seggio al Nazionale, ma mantiene ancora 250 mandati retribuiti, mentre sono 145 quelli del quarto partito di Governo, il PS.

Questo articolo è stato originalmente pubblicato dalla SRF e tradotto dalla redazione di “dialogo”, un’offerta della SSR che propone contenuti da tutta la Svizzera tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese, oltre a uno spazio di dibattito, anche questo tradotto e moderato.

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