Le farmacie sono una parte essenziale del sistema sanitario, ma in molti Paesi sono in crisi: i costi sono aumentati per tutto, dall’energia al personale, e l’aumento della spesa sanitaria spinge pazienti, assicuratori e autorità a cercare modi per risparmiare, mentre i rivenditori online stanno conquistando una quota maggiore del mercato, come sottolinea SWI swissinfo.ch.
“C’è molta pressione sulle farmacie come attività commerciale, ma ancora più come primo punto di contatto tra i pazienti e il sistema sanitario” afferma Ilaria Passarani, segretaria generale del Gruppo farmaceutico dell’Unione Europea (PGEU), che rappresenta i farmacisti locali. “Le farmacie, che sono già a corto di personale, offrono più servizi ai pazienti per alleviare la pressione su medici e infermieri, che non sono però adeguatamente remunerati” aggiunge.
Di conseguenza, le farmacie locali hanno chiuso in massa in molte parti del mondo. A giugno, Walgreens, una delle più grandi catene di farmacie negli Stati Uniti, ha annunciato che chiuderà il 25% dei suoi 8’600 punti vendita nei prossimi tre anni. In Germania, il numero di farmacie è diminuito da circa 21’500 nel 2000 a poco più di 17’000 oggi. In Giappone, circa 22 farmacie hanno dichiarato bancarotta nella prima metà del 2024, quasi il triplo rispetto all’anno precedente e il numero più alto mai registrato per il periodo. Nel Regno Unito, 700 delle circa 14’000 farmacie hanno chiuso negli ultimi due anni, secondo l’associazione nazionale delle farmacie.
Simili pressioni stanno aumentando anche in Svizzera, anche se finora il settore è riuscito a evitare chiusure di massa. Il numero di farmacie è rimasto stabile a circa 1’800 dal 2008, ma si profila una grande scossa mentre le autorità si preparano ad allentare i controlli sulle farmacie online, il che potrebbe aprire le porte a una maggiore concorrenza.
Una solida tradizione
Le farmacie in Svizzera sono state protette da grandi sconvolgimenti in gran parte grazie alle regole e struttura del settore, e al valore che la società tradizionalmente attribuisce ai servizi che offrono. Le farmacie svizzere beneficiano di prezzi dei farmaci altamente regolamentati. L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) stabilisce un prezzo massimo per i medicinali rimborsati dalle casse malati. Questo prezzo include un importo fisso pagato alle farmacie per la logistica e i servizi come il controllo delle etichette.
Anche se un controllo sui prezzi è diffuso in altri Paesi, è in netto contrasto con gli Stati Uniti, che hanno un mercato per lo più libero per i farmaci e poca trasparenza sui prezzi. Questo ha lasciato le farmacie statunitensi alla mercé delle compagnie di assicurazione e degli intermediari, che pagano “prezzi stracciati, spesso inferiori a quanto la farmacia ha pagato per il prodotto al distributore” spiega Michael Hogue, CEO dell’American Pharmacists Association.
Rispetto ad altri Paesi, la Svizzera ha anche una densità relativamente bassa di farmacie, circa 21 ogni 100’000 abitanti, inferiore alla media dell’UE di 32. In alcuni cantoni, è ancora più bassa, dato che i medici possono distribuire medicine. La forte espansione che ha interessato Regno Unito e Stati Uniti negli anni ‘90, quando Walgreens ha raddoppiato il numero di farmacie in poco più di un decennio, non è avvenuta in Svizzera.
Una conseguenza in parte agli elevati requisiti per aprire una farmacia, sia fisica che online. Per dispensare farmaci da prescrizione e vendere la maggior parte dei farmaci senza prescrizione, una farmacia deve essere autorizzata da Swissmedic, ispezionata dalle autorità cantonali e supervisionata da un farmacista autorizzato. Le informazioni sui prodotti devono inoltre essere fornite in tutte le lingue ufficiali.
Ci sono ulteriori ostacoli per le vendite online. Nel 2016 è stata introdotta una legge che vieta la vendita online di farmaci senza prescrizione, come creme disinfettanti, sciroppi per la tosse e ibuprofene, rendendo obbligatoria una consultazione con un medico. Inoltre, le prescrizioni elettroniche, che la Germania ha introdotto quest’anno, non sono ancora una realtà in Svizzera, aggiungendo complessità logistiche e costi. Altri paesi come la Danimarca sono passati completamente alle prescrizioni elettroniche anni fa.
Molte di queste norme mirano a proteggere la salute dei pazienti, soprattutto di fronte al crescente problema dei farmaci contraffatti venduti online, ma hanno anche frenato la concorrenza dei rivenditori online.
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Secondo la società svizzera dei farmacisti, PharmaSuisse, le farmacie per corrispondenza rappresentavano il 7% degli 8 miliardi di franchi spesi per l’assicurazione obbligatoria nel 2023. Alcuni dati mostrano che in Cina, circa il 30% dei farmaci senza prescrizione viene acquistato online. Dal 2022, anche i farmaci da prescrizione possono essere venduti online in Cina. Negli Stati Uniti, circa il 37% delle entrate derivanti dai farmaci da prescrizione proviene dalle farmacie per corrispondenza.
Pressione sui prezzi e penuria
Finora il sistema svizzero ha funzionato bene per i pazienti e le farmacie, ma stanno emergendo dei problemi. “Le farmacie svizzere sono sotto pressione, sia finanziariamente che in termini di personale” afferma Gregory Nenniger, responsabile della comunicazione digitale per PharmaSuisse.
I farmacisti intervistati da swissinfo.ch hanno rilevato che costi dell’energia e stipendi più elevati stanno erodendo i loro profitti. Sta diventando sempre più difficile trovare farmacisti qualificati che vogliano anche solo lavorare in una farmacia, per non parlare di rilevarne una già esistente, secondo un farmacista di Berna.
Per sopravvivere, molte farmacie indipendenti, i due terzi del totale, si sono unite a reti per risparmiare tramite acquisti all’ingrosso, formazione congiunta e condizioni di credito più vantaggiose. Le farmacie stanno anche diversificando i loro servizi per includere vaccinazioni, controlli delle allergie e consulenza nutrizionale, per ottenere entrate extra e mantenere la professione attraente per i farmacisti.
La penuria di farmaci sta aggravando la situazione. Più di mille farmaci, per lo più generici a basso costo, non erano disponibili in Svizzera nell’ottobre 2024, rispetto ai circa 450 di maggio 2021. “Le strozzature nella fornitura causate dalle crisi globali pongono grandi sfide per le farmacie: più lavoro per cui i farmacisti non vengono compensati” sottolinea Nenniger.
Il Gruppo farmaceutico dell’Unione Europea, che include PharmaSuisse, stima che le farmacie impieghino in media dieci ore in più a settimana per cercare alternative ai medicinali che non riescono a procurarsi, un costo aggiuntivo che non viene rimborsato attraverso il sistema attuale. Alcune farmacie svizzere ricorrono alla produzione di piccole quantità di medicinali da sole, con un costo aggiuntivo che deve poi essere negoziato con le casse malati.
La penuria mina anche la credibilità delle farmacie. “I pazienti sono insoddisfatti e stanno perdendo fiducia nel loro farmacista, perché in passato riuscivano sempre a ottenere i medicinali che cercavano, mentre ora se ne vanno a mani vuote” dice Passarini.
La pressione per ridurre la spesa sta crescendo in tutto il sistema sanitario, e le farmacie non sono immuni. La Svizzera ha già il secondo sistema sanitario più costoso al mondo, dopo gli Stati Uniti. Con l’invecchiamento della popolazione e l’arrivo sul mercato di nuovi trattamenti costosi, i costi stanno aumentando vertiginosamente sia per i pazienti che per gli assicuratori. Il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF) stima che la spesa nel 2026 salirà a 106 miliardi di franchi, il 7% in più rispetto al 2024.
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Parlamento e Governo stano discutendo una revisione che permetterebbe la vendita di farmaci senza prescrizione online, per diminuire il costo dei medicamenti e soddisfare le crescenti esigenze dei clienti in termini di convenienza. C’è anche un forte sostegno per le prescrizioni elettroniche e altri sforzi per digitalizzare il sistema sanitario.
Un nuovo tipo di farmacia
Cosa significhi per il futuro delle farmacie non è chiaro. Le grandi catene stanno inglobando sempre più negozi e gettando le basi per conquistare una quota maggiore del mercato dei farmaci online. Galenica ha acquisito o aperto tra sette e quindici farmacie in Svizzera all’anno dal 2020. Attualmente gestisce 374 punti vendita in tutto il paese, quattro volte di più rispetto alla seconda catena di farmacie più grande. Ha anche chiuso alcuni negozi non redditizi.
Migros, ha acquistato l’anno scorso le operazioni svizzere di una delle più grandi farmacie online d’Europa, Zur Rose (ora chiamata Doc Morris). In seguito, Galenica ha stretto una joint venture con la più grande farmacia per corrispondenza d’Europa, Redcare (già Shop Apotheke Europe).
Gian Marco Werro, analista sanitario della Banca cantonale zurighese, prevede che la lenta consolidazione delle farmacie continuerà, riducendo il numero complessivo. I cambiamenti nelle normative sui farmaci, attesi per il 2026-27, “aumenteranno anche la pressione sulle farmacie fisiche, dato che per i consumatori sarà più facile cercare i prezzi migliori” sostiene.
Per il momento, ci sono pochi segnali che le farmacie fisiche saranno presto soppiantate dai rivenditori online. Ma potrebbero apparire molto diverse in futuro. ‘Si prevede che le farmacie estenderanno il loro ruolo come primo punto di contatto per questioni legate alla salute” secondo Andreas Petrosino, portavoce di Galenica. L’azienda vuole collegare i canali online e le farmacie locali per raggiungere i clienti ovunque si trovino.
Condannati per truffa
Il Quotidiano 10.12.2024, 19:00