Approfondimento

Vendere i dati biometrici per pochi soldi

Cinque milioni di persone nel mondo si sono fatte scansionare l’iride in cambio di criptomonete nell’ambito di Worldcoin, il nuovo progetto del capo di OpenAI

  • 1 agosto, 06:52
  • 1 agosto, 08:26
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La questione della protezione dei dati raccolti suscita preoccupazioni

  • Keystone
Di: Théo Conscience (RTS)/sf

Sam Altman, capo di OpenAI e quindi ChatGPT, ha un nuovo progetto chiamato Worldcoin, gestito da Tools for Humanity. L’obbiettivo, come spiega un approfondimento di RTS, è quello di creare una rete finanziaria globale sicura, basata sull’uso dell’iride come prova dell’identità degli utenti in rete.

Altman e il presidente argentino Javier Milei si sono incontrati a fine maggio per discutere del progetto. Mentre l’Argentina deve fare i conti con una recessione economica, la proposta ha trovato dei clienti. Negli ultimi mesi non bisogna più aspettare dopo il tramonto per vedere formarsi la fila fuori dalla discoteca Palermo Groove a Buenos Aires. Le persone non aspettano per ascoltare musica: “Si viene per farsi scansionare gli occhi” chiarisce Nahuel, che è appena uscito.

Il reportage di Tout un monde (RTS, 16.07.2024)

Criptomonete e poi pesos

Il processo è semplice: “Ti scansionano, non fa male, non è sgradevole. Una volta convalidato il tuo conto, ti danno delle criptomonete che si possono poi convertire in pesos argentini” spiega Nahuel. In cambio dei suoi dati biometrici ha ricevuto dieci Worldcoin, del valore di circa 60 franchi.

Se il 23enne capisce perfettamente come funzionano le criptovalute e non avrà problemi a convertirle in pesos, non è il caso per tutti quelli che sono in fila. “Io non capisco niente di tecnologia, dovrò chiedere” dice Francisca, 78 anni. La pensionata non sa neppure come saranno usati i suoi dati biometrici. “Spero solo che non sia come nella serie in cui usano questi dati per controllarti costantemente” afferma.

Bisogno di soldi

Quello che invece è chiaro per Francisca, è che con un’inflazione annuale del 288% non può fare a meno dei pesos che recupererà dopo essersi fatta scansionare l’iride. “La situazione economica in Argentina è complicata e ho un figlio disabile, quindi ogni aiuto è utile” dice.

Nahuer è in una situazione simile: arrivare alla fine del mese è sempre più difficile, ma non si preoccupa per il futuro dei suoi dati biometrici. Tools for Humanity “non lo spiega e io non l’ho chiesto” riconosce. “So che non è un bene, ma avevo bisogno di soldi perché con la situazione economica del Paese è impossibile cavarsela. Se fossi in una situazione economica migliore e con un lavoro stabile, non l’avrei mai fatto”. Corriere in bicicletta, Nahuel afferma di pedalare 12 ore al giorno per guadagnare 300’000 pesos al mese (circa 300 franchi), poco al di sopra della soglia di povertà.

Mentre l’economia argentina è in recessione, i salari stagnano e i prezzi aumentano, molti attorno a lui hanno ceduto al richiamo di Worldcoin negli ultimi mesi. “Un salario minimo non basta a pagare l’affitto e il cibo, quindi le persone si fanno scansionare gli occhi per mettere qualcosa da mangiare sulla tavola” continua Nahuel.

Una scansione a che fine?

Nella discoteca convertita in punto di raccolta di dati biometrici si trovano tre sfere cromate, che sembrano uscite da un vecchio film di fantascienza. Installati ad altezza del viso, gli “Orbs” contengono una fotocamera integrata per la scansione dell’iride.

Uno degli impiegati presenti per accompagnare le persone e rispondere alle loro domande, spiega che non vengono chiesti dati personali, come nome e cognome, e che i dati biometrici raccolti sono completamente anonimi. L’obbiettivo, continua, è quello di creare una rete finanziaria sicura, in cui ogni utente potrà identificarsi grazie a un passaporto digitale legato alla propria iride.

Delle spiegazioni che sembrano aver rassicurato Lucas, 27 anni. “Quando viene scansionato l’occhio, l’applicazione ti chiede l’autorizzazione per sapere se può condividere o meno i dati. È sicuro al 100%, non potrebbe essere più sicuro” afferma.

Indagini sulla protezione dei dati

Nonostante queste garanzie, la questione della protezione dei dati raccolti da Worldcoin suscita preoccupazioni. In marzo Spagna e Portogallo hanno sospeso le attività dell’azienda sul loro territorio, mentre venivano effettuate delle indagini. A metà aprile, la stessa provincia di Buenos Aires ha inoltrato un ricorso per chiedere chiarimenti alla società.

Lucas, secondo cui questa banca dati per il momento non ha “nessun valore o utilità”, non è particolarmente preoccupato. “Poi, secondo me e molti altri, l’azienda venderà questa banca dati a banche o altri enti che potrebbero averne bisogno, niente di più” sostiene. Il manifesto di Worldcoin indica che l’obiettivo finale sarebbe quello di istituire un reddito di base universale.

Per maggiore trasparenza, la società ha anche messo a disposizione il software in open source. Ma gli Stati Uniti, Paese d’origine dei fondatori, non hanno autorizzato l’azienda a raccogliere i dati biometrici.

L’articolo originale è stato pubblicato da RTS e tradotto dalla redazione di “dialogo”, un’offerta della SSR che propone contenuti da tutta la Svizzera tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese, oltre a uno spazio di dibattito, anche questo tradotto e moderato.

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