Controllando le fatture del padre, un dubbio è sorto a Rosmarie Aebi sui rimborsi per le trasferte che il medico addebita regolarmente per le visite alla casa di risposo. Nulla da ridire sull’importo, di 49,69 franchi, ma si chiede se il costo venga addebitato a ogni persona visitata lo stesso giorno nella stessa casa di riposo.
Una domanda alla quale ha voluto dare una risposta la SRF, che ha indagato su Emeda, azienda che fornisce assistenza medica alla casa anziani. L’inchiesta ha coinvolto CSS e Helsana, casse malati che hanno dei team di controllo per eventuali fatture mediche troppo elevate, che ogni anno rilevano milioni di franchi addebitati in modo scorretto.
Nel caso dei rimborsi per le trasferte, questo controllo non funziona, perché dalla singola fattura non è possibile capire cosa è stato addebitato alle altre casse malati, spiega Dieter Siegrist, responsabile delle verifiche alla CSS.
Una trasferta fatturata più volte (Kassensturz, SRF,28.01.2025)
CSS e Helsana, su suggerimento della SRF, hanno controllato migliaia di fatture di Emeda ed è emerso che i rimborsi fatturati per una singola trasferta a una casa di risposo ammontano regolarmente ad almeno un’ora. Estrapolando a tutte le casse malati, si stima che Emeda fatturi tra le tre e le quattro ore di viaggio per ogni visita in casa anziani. In un caso si è arrivati fino a 12 ore di trasferta fatturate per un viaggio della durata di 40 minuti.
Secondo quanto dichiarato da Emeda, l’azienda collabora con oltre 20 case di riposo in cinque cantoni. Ogni anno, la società fattura alle casse malati circa mezzo milione di franchi solo per i rimborsi delle trasferte. Sulla base delle verifiche fatte, Emeda ha addebitato ingenti somme in modo illecito negli ultimi quattro anni. “Si arriva rapidamente a centinaia di migliaia di franchi fatturati in eccesso”, conferma Harry Wüst, responsabile della lotta contro gli abusi a Helsana.
Emeda non vuole entrare nel merito dei risultati concreti e ha scritto alla SRF sottolineando che a volte viene addebitato troppo, a volte troppo poco. CSS e Helsana intendono approfondire ulteriormente la questione delle rimborsi per le trasferte e richiedere a Emeda la restituzione di quanto pagato in eccesso.
Emeda adatta il metodo di fatturazione
La direzione di Emeda non ha voluto commentare i risultati dell’inchiesta per “motivi di protezione dei dati”, come afferma il direttore generale, e ha rifiutato la richiesta di un’intervista, ma ha inviato una dichiarazione scritta:
“Il metodo di fatturazione precedente può portare, in alcuni casi, a un addebito eccessivo, in altri casi a un addebito insufficiente del tempo di viaggio. Non è nostra intenzione generare entrate aggiuntive in questo modo”.
Emeda aggiunge: “Nel frattempo, abbiamo adattato il metodo di fatturazione per garantire la corretta fatturazione delle visite ai pazienti”.
Helsana conferma che, dopo l’inchiesta, Emeda ha introdotto un controllo manuale aggiuntivo delle fatture, in cui il tempo di viaggio effettivo viene confrontato con l’indennità di viaggio addebitata. L’importo delle indennità di viaggio e anche i casi anomali sono diminuiti.
Lista nera morosi cassa malati, tocca alla politica decidere
Il Quotidiano 30.01.2025, 19:00