Si aggrava e sembra senza fine la crisi dell’Alitalia. L’ex compagnia di bandiera italiana pareva esser riuscita a ristabilirsi alla fine del 2014 con l’entrata nel capitale azionario di Etihad, ma circa due anni dopo i problemi si acuiscono di pari passo con il cratere nei bilanci che si allarga di giorno in giorno.
Un professore del Politecnico di Milano, Franco Quilico, specialista del settore, ha spiegato che Alitalia ha una posizione concorrenziale debole, presa com’è tra le compagnie low cost e i vettori aerei arabi che assicurano un servizio più “alto di gamma”.
Inoltre, la presenza crescente in Italia di concorrenti europei a basto costo ha ridotto i prezzi sulle rotte a corto raggio e i treni ad alta velocità hanno rubato clienti su tratte preziose come la Milano-Roma. Così, le perdite si aggravano e per il 2016 dovrebbero attestarsi attorno ai 460 milioni di euro. A ciò si aggiunge una struttura dei costi elevata, limitazioni legate al personale che rendono difficili le ristrutturazioni e una flotta migliorabile.
AFP/Reuters/Enca