La disparità salariale è una realtà ancora molto diffusa nel mondo del lavoro svizzero. Nel settore privato, in media, le donne guadagnano il 19,5% in meno degli uomini, 3 punti percentuali sopra la media europea. Il nuovo parlamento federale, più femminile, ha approvato una nuova legge che dal 1° luglio obbliga le grandi aziende ad analizzare l’equità salariale. In Svizzera sono già una decina i label nati per questo tipo di certificazione. Molte aziende hanno già avviato queste procedure prima che arrivasse l’obbligo legale, è soprattutto una questione di immagine e attrattività. Per le piccole e medie imprese con meno di 100 dipendenti invece la Confederazione ha creato uno strumento per l’auto analisi gratuita. Entro fine anno un’espansione di questo programma sarà disponibile sul sito dell’ufficio federale per l’uguaglianza fra uomo donna.
Tempi Moderni, in onda stasera su La1 alle 22.25 approfondirà il tema anche con un’intervista all’ecomista Marialuisa Parodi.