Il 2018 per le casse pensioni svizzere si è rivelato l’anno peggiore dallo scoppio della crisi finanziaria sul fronte dei rendimenti: la performance media, stando allo studio periodico dell’UBS sul settore, è stata del -3,45%, dopo che nel 2017 avevano fatto registrare un balzo positivo di poco inferiore all’8%. L'andamento negativo ha toccato in modo ancora più pesante gli istituti di previdenza più piccoli, con meno di 300 milioni investiti.
A pesare è stato in particolare il cattivo risultato delle azioni svizzere, il cui valore è calato mediamente del 9,4% tra gennaio e dicembre, e di quelle globali, giù del 9,2%. Le obbligazioni hanno invece registrare perdite contenute e quelle elvetiche hanno chiuso l'anno poco sopra la pari. Si sono invece rivelati generalmente positivi gli investimenti in immobili (+2,68%) e in hedge funds (+1,08%).
Per quel che riguarda il tipo di casse, quelle che hanno sofferto meno sono state quelle più grosse, con un capitale investito superiore al miliardo di franchi, i cui rendimenti hanno registrato un calo del 2,7%. Decisamente peggio invece le più piccole, quelle con meno di 300 milioni: hanno avuto una performance negativa del 4,1%.
Le performance cumulate delle casse pensioni svizzere dal 2010
Dal 2010, stando ai calcoli della grande banca, la performance annua media è stata del 3,51%, con differenze non troppo grandi fra le varie classi di grandezza delle casse: si va dal 3,38% delle piccole al 3,81% delle grandi, passando dal 3,49% delle medie.
Gli esperti di UBS sono anche moderatamente positivi per il 2019: le azioni dovrebbero fornire buoni rendimenti, nonostante l'economia globale sia entrata nell'ultima fase di espansione del ciclo economico.