"Ho una bruttissima sensazione". Queste parole pronunciate venerdì da Elon Musk - l'uomo più ricco del mondo - sono solo l'ultimo dei tanti campanelli d'allarme sull'andamento dell'economia mondiale. Tesla è fortemente indebitata e potrebbe tagliare 10'000 posti di lavoro.
Licenziamenti. Prezzi che salgono alle stelle. Potere d'acquisto che diminuisce. I disordini scatenati dall’aumento dei prezzi di generi alimentari ed energia stanno già colpendo paesi come Sri Lanka, Egitto, Tunisia e Perù.
"Preparatevi ad un uragano economico mondiale di cui nessuno conosce l'entità". È la catastrofica previsione fatta nei giorni scorsi da Jamie Dimon, numero uno di JPMorgan, la più grande banca d’affari del mondo, sui contraccolpi all'economia causati dalla FED (che ha deciso di alzare i tassi d'interesse dello 0,5%) e dalla guerra in Ucraina.
100 giorni di guerra in Ucraina
Telegiornale 03.06.2022, 14:30
Cavezzan: "Preoccupazione globale"
"E' vero. Tra gli addetti ai lavori c'è un sentimento di grande preoccupazione. Globale e diffuso. Ed in questi ultimi giorni si è acutizzato", afferma Angela Cavezzan, risk manager di una società statunitense di servizi finanziari operante anche a Lugano. "Ci troviamo di fronte alla terza crisi in poco più di un decennio: prima quella finanziaria, poi una pandemia globale e ora la guerra in Ucraina", aggiunge.
"I prolungati lockdown hanno messo sotto stress le catene di produzione. E le conseguenze oggi impattano su tutti noi in termini di prezzi più alti", prosegue. "Al contempo - continua - si sta assistendo ad un cambiamento storico: alla deglobalizzazione. Le aziende stanno cercando, lentamente, di spostare le catene di produzione nel loro paese o in un paese amico. Ma è un processo lento, non sempre possibile, e non aiuterà ad abbassare i prezzi sul breve termine".
La Svizzera com'è messa?
"Dal lato dei mercati si nota una volatilità molto alta. E questo mette in difficoltà la liquidità di portafogli ed investimenti", prosegue Angela Cavezzan. "Dal lato strutturale invece - conclude la risk manager - la Svizzera è solida e dovrà saper dosare le riforme facendo leva sulle risorse nelle quali eccelle: stabilità, capitale umano, prodotti e servizi ad alto valore aggiunto. E anche nell'innovazione, soprattutto in ambito produttivo e dei servizi, dove ha da sempre saputo distinguersi".